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Cronaca

Corte d'appello: "Giustizia a rilento, adesso servono riforme drastiche"

Antonino Mazzeo Rimaldi e Pietro Calogero hanno anticipato alcuni temi che saranno discussi in occasione dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario

A Venezia si discute di giustizia e di pendenze, tanto penali quanto civili. Ad aprire il dialogo è stato il presidente della Corte d'Appello di Venezia Antonino Mazzeo Rimaldi, cui hanno fatto eco le parole di Pietro Calogero, procuratore generale. I due hanno anticipato alcuni temi che saranno discussi in occasione della prossima inaugurazione dell'Anno giudiziario, portando all'attenzione di tutti i problemi dei tribunali lagunari e italiani in genere.

NUMERI ALLA MANO – In Veneto la giustizia penale registra ben 92.400 notizie di reato, escludendo dal conteggio quelle relative a minori, con un incremento superiore all'1%, mentre per quanto riguarda la sezione civile si è arrivati al pareggio tra cause risolte o pendenti e quelle entranti, ma l'arretrato del 135% rimane un dato importante. In poche parole, stando all'opinione di Mazzeo Rimaldi, ammesso che non si facciano avanti altre sopravvenienze, per “smaltire” tutto servirebbero dai tre ai cinque anni. La Corte d'Appello, a sentire il presidente, non è calibrata per un efficace azione di smaltimento delle pendenze arretrate, e in questo senso secondo il magistrato un aiuto importante potrebbe arrivare dalle nuove normative, con l'arrivo di altri 22 giudici a Venezia. La corte sta poi valutando di istituire delle cosiddette "udienze filtro" per accelerare i procedimenti votati all'archiviazione

LE SOLUZIONI – Secondo Mazzeo Rinaldi e Calogero servono però cambiamenti radicali e riforme drastiche, in chiave europea. Un'ipotesi sarebbe quella di ridurre i gradi di giudizio per i reati minori o utilizzare strumenti che portino a un concordato preventivo o al ricorso ai Giudici di pace. I due professionisti del foro sperano nell'informatizzazione per snellire le pratiche, sgravando le aule dai processi civili e lasciando alle Procure i reati penali medio-magiori.

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