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Cronaca San Marco / Sestiere di San Marco, 2661

Stipendi dei comunali a rischio, petizione e corteo in centro storico

Sindacati ricevuti in prefettura. Raccolta firme: "Lo sforamento del patto non deve tradursi in punizione nei confronti di chi non ha responsabilità"

Un corteo in centro storico per far sentire tutta la propria preoccupazione. Perché se a Roma non si danno "una mossa" gli stipendi dei dipendenti comunali veneziani potrebbero vedere calare la mannaia. E saranno dolori, specie per chi in busta paga ha una parte "variabile" (come i rimborsi) pesante. Tagli che potrebbero partire da duecento euro per raggiungere anche i cinquecento euro. Non bruscolini.

Per questo giovedì mattina i sindacati uniti hanno organizzato una manifestazione a Venezia per arrivare fino a sotto le finestre di Ca' Corner, sede della Prefettura. I rappresentanti dei lavoratori (FP-CGIL, CISL-FP, UIL-FPL, CSA e la RSU del Comune di Venezia) sono stati quindi ricevuti dal capo di gabinetto. Un colloquio durante il quale i sindacati hanno puntato il dito contro la situazione di incertezza legata all'approvazione dell'emendamento "Salva Venezia" in Parlamento e contro i disservizi alla collettività che potrebbero essere determinati da un mancato nulla osta.  

I rappresentanti dei dipendenti di Ca' Farsetti hanno quindi consegnato una petizione secondo cui "lo sforamento del patto di stabilità non deve tradursi in una punizione nei confronti di chi non ha responsabilità nella gestione e nell'erogazione del servizio pubblico". Si chiede quindi al Governo di “abrogare qualsiasi norma che, in caso di sforamento del Patto di Stabilità, preveda un taglio diretto del salario, anche accessorio, dei dipendenti stessi”.

Il capo di gabinetto della Prefettura ha assicurato che, come è già accaduto in passato, la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Interno saranno informati della situazione.

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