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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Spinea / Via Mantegna

Centinaia in marcia a Spinea contro la violenza. Femminicidi: la città dice "Basta"

Scoperta una seconda panchina rossa con una magnolia accanto, nel parco di via Mantegna. Il corteo voluto dal sindaco Martina Vesnaver. «Esplorare un nuovo mondo di sensibilizzazione». La città con Samira, la figlia di Lilia Patranjel

Cittadini, sindaci, istituzioni e associazioni sportive ieri pomeriggio in una grande marcia della città di Spinea contro la violenza. Un grande corteo è partito dalla panchina rossa del Rotonda dei Bersaglieri, quella installata in memoria di Roberta Vanin, commerciante uccisa il 6 luglio 2010 dal fidanzato, per arrivare al parco di via Mantegna. Lì, vicino alla scuola, una nuova panchina rossa con una magnolia accanto è stata scoperta e inaugurata dal sindaco Martina Vesnaver, che ha voluto e organizzato la manifestazione di sabato 26 novembre per onorare la memoria della mamma 41enne Lilia Patranjel, scomparsa il 23 settembre scorso per mano del compagno, Alexandru Ianosi, che l'ha uccisa proprio nella loro casa di via Mantegna.

Accanto al sindaco di Spinea, davanti alla chiesa ortodossa di via Mantegna, ieri c'era Samira, la figlia maggiore di Lilia. Il sindaco Vesnaver l'ha voluta vicino a sé e ha organizzato un momento per fare in modo che il corteo si fermasse davanti a quella che era stata l'abitazione di Lilia, e che Samira potesse appoggiare un fiore sul balcone di quella casa, aiutata dal sindaco di Martellago Andrea Saccarola, che ha preso parte alla marcia di Spinea.

La città, nuovamente e tragicamente colpita domenica scorsa da un duplice omicidio, ieri ha voluto dare un segnale di coraggio, vicinanza al dolore di chi è rimasto ma anche forza nel dire "Stop" alla violenza. Una sfilata dedicata anche ai bambini e alle ragazze di queste famiglie private della gioia e del conforto dei loro genitori, barbaramente trucidati per una violenza cieca figlia di amori "malati" che sta aumentando ovunque. A Spinea, domenica scorsa, una mamma di 37 anni, Vera Myrtaj, e il suo nuovo compagno, Flonino Merkuri di 23, sono stati uccisi dall'ex marito 41enne di lei, Viron Karabollaj, che poi si è tolto la vita a Chirignago. Le panchine rosse in città ora sono due. Tre le donne che hanno pagato con la vita la violenza dei loro compagni.

La prima a trovare la morte è stata una commerciante, Roberta Vanin, uccisa il 6 luglio del 2010. Poi è rimasta vittima della furia del suo compagno la mamma 41enne Lilia Patranjel e l'ultima, Vera Myrtaj, è stata colpita a morte il 20 novembre dall'ex marito proprio quando stava iniziando una nuova vita. «Il nostro dovere è quello di esplorare un nuovo mondo di sensibilizzazione, migliorando le situazioni sociali e culturali per contrastare questo tipo di fenomeni che si stanno ripresentando - afferma il sindaco Martina Vesnaver - Vogliamo adoperarci per recuperare le criticità in ambito parentale e ora partiremo con un progetto che ha queste finalità. Abbiamo voluto la marcia e l'avevamo già organizzata in memoria di Lilia, lo stesso vale per la posa della panchina abbinata alla magnolia. Questa pianta - spiega Vesnaver - è simbolo della femminilità e della maternità». 

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