Gli anarchici marciano per Venezia, scritte spray e fumogeni FOTO
La manifestazione sabato pomeriggio per protestare contro i fogli di via disposti dal questore. Tensione a Rialto. Banche e grandi catene nel mirino
Gli anarchici si mettono in marcia e deturpano la città. Non si sono fatti problemi a prendere le bombolette spray e a seminare la classica "A" cerchiata di anarchia tra calli e campielli. Contornando il tutto, specie in corrispondenza di istituti bancari, di giudizi negativi nei confronti del capitalismo "imperante" e delle istituzioni. Da settimane era attesa in laguna la manifestazione degli attivisti anarchici indetta per dimostrare tutto il dissenso del movimento nei confronti dei quattro fogli di via disposti dal questore Angelo Sanna comminati ad altrettanti cittadini, due uomini e due donne, per comportamenti "che hanno determinato rischi concreti per l'ordine e la sicurezza pubblica". Si tratta di blitz, il più delle volte notturni, che hanno avuto luogo vicino al penitenziario di Santa Maria Maggiore.
NON SI STEMPERA IL DIBATTITO: "PERCHÉ NON SONO STATI FERMATI?"
Una decisione che ha portato al corteo di sabato, scattato alle 15 da campo Santa Margherita e proseguito poi fino alla zona di Rialto, che tra fumogeni e slogan, è stato caratterizzato da una numerosa presenza di forze dell'ordine. Il timore è che il centinaio di anarchici (o poco più) che ha marciato in laguna possa avere come obiettivo anche la questura vicino a piazzale Roma, oltre che la cittadella della giustizia e il carcere, visto che il corteo dovrebbe durare piuttosto a lungo (sono stati disposti cordoni di polizia ad hoc). Tantissimi i cittadini presi alla sprovvista dalla manifestazione, compresi alcuni commercianti, che sarebbero anche stati minacciati. Al passaggio del corteo sono ben visibili scritte e graffiti lasciati dagli anarchici, che manifestano non solo contro i fogli di via, ma anche per le condizioni in cui versa la casa circondariale lagunare. I più sono a volto coperto, vestiti di nero. Le forze dell'ordine cercano di evitare al massimo lo scontro fisico, che in una città dalla conformazione particolare come Venezia potrebbe essere particolarmente complesso da gestire. La preoccupazione alla vigilia era palpabile: l'obiettivo è di indurre il corteo a spostarsi fuori dal centro storico e di non mettere piede in area marciana. Secondo la testimonianza un negoziante, alcuni dei dimostranti portavano caschi da motociclista e erano armati di bastoni. Le vetrate e lo sportello bancomat di una filiale 'Antonveneta' sono stati completamente imbrattati con spray nero.
Le forze dell'ordine sono comunque riuscite a dissuadere i manifestanti, che hanno ripiegato verso la zona di campo Santa Margherita e da qui in direzione di piazzale Roma. Contemporaneamente il questore Sanna ha predisposto servizi di controllo e prevenzione nelle vie d'accesso al carcere, alla Cittadella della Giustizia e alla stessa sede della questura, che gravitano in quest'area. Alcuni commercianti hanno riferito di essere usciti, nel momento in cui il gruppo si avvicinava, per proteggere le loro vetrine, ma di essere stati minacciati se non fossero rientrati nei negozi, dovendo così subire senza poter fare altro i danneggiamenti con gli spray. Sui social è un ribollire di polemiche.
"La mia commessa era uscita per cercare di fermare i manifestanti - spiega un negoziante della zona di campo San Polo - in molti erano con il volto quasi coperto e venivano da fuori Venezia. Parlandoci sembravano comunque persone 'normali', poi invece si lasciavano andare a questi atti da teppisti. Lei è stata quindi immobilizzata e le è stato intimato di tornare all'interno dell'esercizio. Dunque siamo stati costretti a subire il vandalismo".
"CITTA' VIOLENTATA" -"Sono soddisfatto per come è andato il servizio - ha commentato il questore Angelo Sanna - perché abbiamo evitato degli scontri che, in una realtà come Venezia, con piccoli campi e calli, e in un sabato pomeriggio del ponte dell'Immacolata, avrebbe sicuramente visto coinvolti cittadini, turisti e famiglie. Abbiamo evitato che i manifestanti raggiungessero il cuore della città lagunare, cioé l'area Marciana e piazza San Marco - ha aggiunto il questore - bloccandoli al Ponte di Rialto, grazie a un dispositivo capillare che ha evitato il contatto coi manifestanti, semplicemente scoraggiandoli. E' chiaro che rimane l'amarezza per la barbarie di questi giovani che hanno violentato la città, tenendo conto che molti di loro sono veneziani, con scritte sui muri di palazzi storici e famosi in tutto il mondo. Si sta già lavorando sulle immagini raccolte dai numerosi operatori della polizia scientifica disseminati per la città al fine di poi individuare e procedere in termini di legge".
IL VOLANTINO CON CUI INVITAVANO AL CORTEO - "Poco importa se li conosco oppure no, sono miei compagni tutti quelli che vogliono spezzare le catene di questa società infame - si legge nel loro invito - Sono miei compagni quelli rinchiusi dentro celle di cemento e sbarre, per aver osato criticare il carcere di questa vita che hanno costruito per il loro stato, per il loro lurido scopo di parassiti capitalisti". E ancora: "Partiremo in corteo per le calli della nostra città, senza chiedere il permesso, a fianco dei nostri banditi (ossia i destinatari dei fogli di via, secondo i promotori sarebbero stati in tutto 15, ndr), per rendere inefficace di fatto questo infame provvedimento".