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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Dorsoduro / Campo Santa Margherita

Il corteo di "Non una di meno" a Venezia

Per il diritto all'autodeterminazione delle donne e contro le discriminazioni. Manifestazione dalla stazione a campo Santa Margherita

Nella giornata dell'8 marzo comitati e movimenti hanno organizzato, non solo a Venezia, manifestazioni per riaffermare i diritti alla parità di trattamento tra i sessi e all'autodeterminazione delle donne. Centinaia di persone si sono mosse dalla stazione ferroviaria con destinazione campo Santa Margherita. Qui si sono alternati gli interventi al megafono con critiche in particolare al ddl Pillon e al decreto Salvini, accusati di negare diritti fondamentali che danneggiano specialmente le donne e i bambini.

8 marzo, corteo femminista a Venezia

8 marzo

Capofila dell'iniziativa è l'organizzazione "Non una di meno", i cui attivisti durante la camminata hanno affisso grandi scritte ai muri: ad esempio «da oggi essere cordiali non significa essere disponibili», «da oggi non dire più che me la sono cercata». Spiegano i promotori: «Abbiamo portato in piazza il rifiuto di un decreto sicurezza razzista che rende ancora più sfruttabili e passibili di violenza le nostre sorelle e i nostri fratelli migranti. Abbiamo portato il rifiuto al ddl Pillon, che ci vuole costrette in legami indissolubili, che attraverso l'obbligatorietà della mediazione rende impossibile nei fatti percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Siamo oggi nelle strade e saremo in piazza anche domani, contro chi sfilerà a Padova chiedendo l'abolizione dell'interruzione volontaria di gravidanza, e che vorrebbe impedirci di scegliere sui nostri corpi e sulle nostre vite».

Sciopero

Lo "sciopero globale transfemminista" è stato indetto in tutto il mondo nel giorno della festa della donna per rimarcare una serie di problemi legati alle discriminazioni su base sessuale: in particolare violenza di genere, abusi, differenze di salario, ostacoli ai diritti civili. A Venezia l'organizzazione "Non una di meno" si era fatta notare alcuni mesi fa per aver affisso qua e là raffigurazioni della Madonna e messaggi che richiamavano l'attenzione sulla violenza di genere.

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