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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Mestre Centro / Corso del Popolo

Scende in strada la protesta delle insegnanti: corteo e striscioni nel centro di Mestre

Sabato manifestazione degli addetti ai servizi educativi contro le politiche della Giunta. Alcune centinaia in piazza. Si chiede l'assunzione di personale e il miglioramento dei servizi

Tutti in strada, sabato è il giorno della manifestazione dei dipendenti dei servizi educativi del Comune di Venezia. Il corteo, munito di bandiere, striscioni e fischietti (circa 400 persone, secondo gli organizzatori), è partito alle 9.30 dal piazzale dell'Interspar, snodandosi poi lungo corso del Popolo in direzione di piazza Ferretto. All'iniziativa partecipano anche famiglie e ai bambini. "Mettiamo al centro la difesa dei servizi ai cittadini - spiegano i sindacati - e il rispetto dei diritti dei lavoratori". All'arrivo in piazza sono andati in scena gli interventi dei manifestanti, con l'annuncio: "Se il Comune continua su questa linea sarà sciopero".

All’amministrazione si chiedono nuove assunzioni, stabilizzazione dei precari e organici all’altezza delle esigenze. "L'amministrazione non vuole deprecarizzare - dice dal palco Mario Ragno, della Uil Venezia - E così non si possono assumere supplenti. Stanno facendo spostamenti ogni giorno, anche nella stessa giornata. Personale dei nidi che non ha mai lavorato alla materna viene mandato alla materna. Così non funziona. C’è anche il problema della sicurezza, ci sono anche 35 bimbi più uno portatore di handicap con due o tre insegnanti. Questo non è un buon servizio". Secondo i manifestanti le assunzioni dei mesi scorsi non bastano: "Un centinaio di precari sono stati lasciati a casa, così tra l'altro si impedisce la programmazione di attività extra-scolastiche per i bambini".

"Difendiamo la qualità di nidi delle scuole dell'infanzia - recitano gli slogan dei manifestanti - per garantire il futuro ai cittadini di domani, per chiedere le assunzioni di personale, per il rispetto della dignità del lavoro". E ancora: "Brugnaro, non smantellerai i servizi educativi". In piazza ci sono anche rappresentanti della Cgil di Treviso. Sodalizzano con i colleghi veneziani: "Non vi lasciamo soli".

La mobilitazione era stata decisa in seguito al fallimento di un tentativo di conciliazione in Prefettura. La vertenza riguarda gli spostamenti giornalieri dei dipendenti, le modifiche al regolamento del personale dei servizi educativi, le prescrizioni in merito ai permessi e l'esclusione delle iscrizioni fuori termine. Le organizzazioni sindacali spiegano che il problema principale riguarda gli organici e chiede la deprecarizzazione dei dipendenti attraverso l'avvio di nuove procedure selettive per titoli ed esami, per assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, riservate al personale insegnante ed educativo che abbia maturato tre anni di servizio. 

I rappresentanti dei lavoratori, secondo una nota della prefettura, "hanno contestato, inoltre, il fatto che il Comune non abbia provveduto a redigere il piano triennale straordinario di assunzioni per garantire la continuità e assicurare la qualità del servizio educativo nelle scuole dell'infanzia e negli asili nido, aggiungendo che anche il personale supplente è esiguo e ciò comporta diversi spostamenti dei dipendenti da una scuola all'altra. Hanno evidenziato, infine, che l'esclusione delle iscrizioni fuori termine ha contribuito a peggiorare la situazione".

Il Comune di Venezia, da parte sua, ha fatto presente che c'è il divieto generale di assunzioni conseguente al mancato rispetto del patto di stabilità. Ha aggiunto che l'amministrazione ha provveduto ad assumere 47 educatrici, scorrendo le graduatorie in essere, precisando che si prevede la possibilità di deprecarizzare nei limiti del 50% delle necessità di organico, al netto delle assunzioni. "Se si considerano anche le 47 assunzioni precedenti, non è possibile far ricorso a tale disposizione", ha spiegato Ca' Farsetti.

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