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Cronaca

"Brugnaro, non sei il nostro sindaco": gli studenti manifestano, corteo a Venezia

L'iniziativa segue il diverbio avvenuto tra il primo cittadino e uno dei ragazzi del Foscarini. L'intenzione è di raggiungere Ca' Farsetti. "Non trasformerai la città in un'azienda"

La "generazione ribelle" scende ancora in strada e manifesta contro la giunta Brugnaro: venerdì 2 dicembre è il giorno fissato per il corteo promosso dal Coordinamento studenti medi, partito dalla stazione di Venezia Santa Lucia poco dopo le 9 e diretto - almeno nelle intenzioni rese note alla vigilia - a Ca' Farsetti. Qui i ragazzi vorrebbero "stanare" il sindaco e dar seguito alle polemiche dei giorni scorsi tra Brugnaro e Niccolò Onesto, uno degli studenti del collettivo L.O.Co. La manifestazione nasce infatti anche dal fatto che Onesto era stato provvisoriamente sospeso dal suo posto di lavoro come maschera al teatro La Fenice.

Il corteo degli studenti contro Brugnaro (foto Twitter)

"Pensiamo che questo sia un fatto gravissimo - hanno commentato gli studenti - degno delle peggiori derive autoritarie, e che testimoni che tipo di figura si stia dimostrando il sindaco Brugnaro. Il 2 dicembre scendiamo nelle piazze della nostra città per creare un'opposizione sempre più forte alla vera violenza: la violenza dell'abbandono, dello sciacallaggio politico, della speculazione sulle ultime aree verdi della città, dell'atteggiamento di chiusura e di attacco del primo cittadino". Striscioni e bandiere alla mano, i ragazzi si muovono lunga strada Nova allo slogan "Brugnaro, tu non sei il nostro sindaco"; alle 10.30 un gruppetto ha raggiunto il ponte di Rialto e ha srotolato uno striscione con un messaggio rivolto al primo cittadino.

Secondo i ragazzi "il sindaco-imprenditore ha progressivamente cercato di trasformare la nostra città in una delle sue aziende, limitandone la vivibilità e la socialità". Gli studenti portano invece a esempio "le iniziative nate dalla cittadinanza, che hanno proposto un altro modo di vivere la città a partire dalle scuole, dai parchi e dalle piazze. A partire dall'occupazione di L.O.Co., che da due anni porta cultura, dibattito e socialità in una zona particolarmente difficile della nostra città e, parallelamente, la giornata di festa-presidio al parco Bissuola in difesa dei cubi, uno degli ultimi spazi di socialità a Mestre, e per la riapertura del teatro abbandonato Bissuola".

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