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Cronaca

Fumogeni e banche imbrattate, rischio di una "pioggia" di denunce sul corteo

Una decina gli studenti nel mirino: chi stamattina ha acceso fumogeni o scritto slogan sui muri degli istituti bancari. Controlli anche sull'occupazione del palazzo dei Dieci Savi dei centri sociali

A qualche ora dal corteo di centinaia di studenti che stamattina ha invaso le calli di Venezia, nella maggior parte dei casi in modo pacifico, gli inquirenti stanno valutando se si siano verificati comportamenti che siano andati "oltre" la legalità. Chi, infatti, ha imbrattato i muri di alcuni istituti bancari con slogan contro il governo e contro il potere della Finanza potrebbe vedersi comminare una denuncia. "In bilico" una decina di manifestanti, tra cui anche chi ha acceso dei fumogeni durante il corteo. Gli uomini della Digos stanno tentando di identificare attraverso video e foto chi si sia reso protagonista di questi comportamenti. Il tutto poi verrà segnalato alla Procura, che deciderà il da farsi.

Corteo degli studenti a Venezia


Momenti di tensione con la polizia si sono vissuti quando gli studenti hanno voluto a tutti i costi raggiungere campo San Polo, tentando di passare per un itinerario non approvato dal questore Vincenzo Roca in precedenza. Dopo minuti di trattative, la polizia è indietreggiata (come si vede nel video), lasciando così passare il corteo, composto da centinaia di studenti da tutto il Veneziano. In città la manifestazione anche di docenti e personale Ata, che hanno portato in laguna le loro rimostranze sui tagli derivanti dalla spending review voluta dal governo Monti.

Accertamenti della Digos anche per l'occupazione di poco più di un'ora degli uffici del magistrato alle Acque a palazzo dei Dieci Savi. L'azione è stata condotta da alcuni attivisti dei centri sociali, per protestare contro la decisione dell'esecutivo di riportare sotto la proprietà dello Stato l'area che a luglio era stata invece concessa al Comune. "Giù le mani dall'Arsenale, giù le mani dalla città", recitava lo slogan dello striscione che i ragazzi hanno esposto dal primo piano dell'edificio, sul lato che dà sul Canal Grande. Un'iniziativa stigmatizzata dal magistrato alle Acque Ciriaco d'Alessio, che ha affermato come in città si sia instaurato un "clima di sospetto" ingiustificato.

 

IL VIDEO DAL CORTEO, LA POLIZIA ARRETRA: INSULTI DAGLI STUDENTI

 

"NON PAGHEREMO NOI LA VOSTRA CRISI": BANCA NEL MIRINO DEL CORTEO

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