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Cronaca

"Cosa ti offro?": un caffè pagato per chi non se lo può permettere

Dalla pasta ai farmaci ai cicchetti. L'iniziativa è stata presentata sabato alla Asl 12 di Venezia e coinvolge oltre 60 esercizi commerciali

Partenopei di buon cuore istituirono a Napoli una tradizione di solidarietà che non tardò a farsi conoscere e che prese il nome di "caffè sospeso". Chi avesse voluto, e ne avesse avuto la possibilità, dopo avere consumato il proprio caffè al bar, lasciava una moneta in più, appunto "sospesa", per chi fosse entrato dopo di lui senza i soldi per avvicinarsi al bancone. I veneziani non sono da meno in quanto a buon cuore e, prendendo spunto dai connazionali del Sud, rilanciano la proposta in città. "Cosa ti offro?", come riportano i quotidiani locali, è la versione nostrana del progetto, partita da Matelda Bottoni, Lorena Della Togna e Stefano Ceolin, de "Il Palco", con il supporto tecnico di Roberto Scano.

Finora la campagna sociale "Cosa ti offro?" era stata diffusa solo sulle piattaforme web e con il passaparola. Sabato la presentazione ufficiale del progetto alla Asl 12. Ma l'iniziativa autoctona non si limita al caffè. Di questi tempi si è costretti a stringere la cinghia un po' su tutto. Così, oltre all'aroma della tazzina, Venezia propone un mare magnum di possibili gesti di altruismo. Dalla spesa pagata, dal pacco di pasta allo zucchero al sale, fino al cibo per gli animali e alle medicine. Dando alla proposta un carattere tipicamente locale, con la possibilità di lasciare "sospesi" anche i nostri "cicchetti".

Sarebbero oltre 60 gli esercizi commerciali che hanno accolto con favore "Cosa ti offro?". C'è un solo "ma": come giustificare questi soldi a fondo perduto, che non figurano su scontrini fiscali. Per questo oltre 40 attività avrebbero preferito sostenere il progetto restando nell'anonimato per non incorrere in guai con il fisco. Il sottosegretario all'Economia, Enrico Zanetti, si starebbe già prodigando per risolvere la questione con Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate veneziana. Un'ambizione sarebbe quella, una volta risolte le complicazioni tecniche, di diffondere in tutta Italia questa idea buona.

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