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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca San Donà di Piave

Sicurezza, il prefetto: «Non ha senso parlare di un caso San Donà»

Giovedì mattina il Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza in municipio dopo gli episodi recenti che hanno visto coinvolti diversi giovani

«Non ha senso parlare di un “caso San Donà”, perché le problematiche legate al disagio giovanile sono comuni in tutto il territorio e si concentrano soprattutto nelle città  metropolitane. E’ importante la collaborazione ed il confronto di tutte le istituzioni nell’obiettivo comune di una maggiore sicurezzae di un’efficace capacità di intervento contro le infiltrazioni della criminalità organizzata presenti soprattutto nelle importanti realtà economiche locali». Sono le parole del prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto, che giovedì mattina insieme al sindaco di San Donà, Andrea Cereser, al vice questore vicario Eugenio Vomiero, ai comandanti provinciali e delle compagnie dei carabinieri e della guardia di finanza, della polizia locale e dell'assessore alla sicurezza Walter Codognotto, ha tenuto il Cosp (Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica), dopo i recenti fatti, tra cui delle risse e degli atti vandalici, che hanno visto coinvolti alcuni giovani. 

Tra gli strumenti illustrati dal prefetto per intervenire, provvedimenti quali fogli di via e sanzioni o chiusure nei confronti dei locali, oltre che interdizione nei confronti degli autori di episodi di violenza a frequentare determinate località o esercizi commerciali. «L’efficacia del lavoro delle forze dell’ordine è confermata dalle recenti e rapide identificazioni degli autori di una serie di episodi di microcriminalità - ha detto il sindaco -. Il primo modo di contrastarla è segnalare sempre tutte le azioni alle forze dell’ordine, evitando i social o referenti che non hanno titolo ad agire». I numeri dei reati anche per quest’anno sono in calo in città. «E' un risultato dovuto al grande lavoro compiuto sul territorio da tutti gli attori coinvolti - ha detto invece Codognotto –: le forze dell’ordine, la polizia locale, il controllo del vicinato, le tante realtà di associazionismo e volontariato, che ringrazio»

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