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Cronaca

Fermata del cracking a Porto Marghera: "No alla fretta di finire, sì alla la sicurezza"

Lapidario il sindacato dei chimici, Filctem Cgil, che da un lato accoglie con favore il patto fra imprese ma dall'altro condanna condotte contrarie all'incolumità dei lavoratori

SI AVVICINA LA MANUTENZIONE DEL PETROLCHIMICO VENEZIANO

A parlare sono i fatti del passato, racconta il sindacato Filctem Cgil Venezia, che si trova, come qualche anno fa, di fronte ad una nuova fermata dell'impianto cracking di Porto Marghera, in vista dello svolgimento dei lavori di manutenzione da tempo programmati e che iniziranno nel corso delle prossime settimane. "Ricordo che nell’ultima fermata ci sono stati degli infortuni e anche la morte di un lavoratore. Sarà senz’altro da monitorare attentamente l’esecuzione dei lavori e il tempo che si mette a disposizione per farli - scrive Riccardo Colletti, segretario della sigla -. Il nostro timore è che la fretta di finire presto spinga le aziende a prevedere ricompense agli addetti, distribuite in cambio della loro velocità".

Accoglie favorevolmente, Colletti, il patto che sarà firmato giovedì al teatro Corso a Mestre, alle 17, tra committenti e imprese del petrolchimico, inclusa Eni, sulla questione della sicurezza. "Come sindacato Filctem Cgil saremo presenti. Un fatto importante. Il titolo che hanno dedicato a questo importante avvenimento è “Il Patto che ti salva la vita”. E' la prima volta che si arriva ad avere un sistema di rapporto tra committenti ed esecutori di così importante rilievo. Ci si augura sempre che non accadano fatti spiacevoli, come in passato. E il fatto che si sia operata una scelta simile, ovvero quella di costituire un patto tra imprese, per noi è già un passo importante. Tra la teoria e la pratica però abbiamo sempre riscontrato grandissime differenze, ovvero sulle azioni concrete messe in atto perché l'incolumità delle persone venga messa al primo posto - scrive Colletti -".

"NESSUN BARATTO FRA SICUREZZA E RICOMPENSE"

E aggiunge: "Non ci possono essere premi erogati per sperare di concludere tutto prima del tempo previsto, perché evidentemente questa prassi, da sempre utilizzata, non ha mai prodotto i risultati attesi ai fini della sicurezza. Casomai se si dovessero distribuire dei premi, questi dovrebbero essere considerati, a nostro avviso, proprio in ragione della sicurezza e sull’assenza di episodi infortunistici. Nelle prossime settimane inizieranno le fasi preliminari che ci porteranno ad avere lo spegnimento del cracking e l’avvio delle manutenzioni previste e degli investimenti che per noi sono basilari per la continuità produttiva degli impianti".

ENI COLGA LE OPPORTUNITA' OFFERTE DALLA CHIMICA VERDE E QUELLA DI BASE

E' proprio in questa occasione che Eni, in prima linea, dovrebbe, secondo il sindacato dei lavoratori, dimostrare una capacità di previsione strategica nel lungo periodo, investendo, "non solo sulle attività che oggi esistono ma anche su produzioni che nel prossimo futuro potrebbero avere degli importanti sviluppi, come quello della chimica verde. Abbiamo la necessità di capire, in termini molto chiari, quali siano i piani strategici di Eni. Infatti prendendo in considerazione tutti i settori, quello della chimica ha dato buoni frutti ed è un comparto che deve essere rafforzato - ribadisce il segretario Filctem.

"Ci aspettiamo da Eni un vero cambio di marcia - conclude - e una più profonda attenzione a quegli impianti di chimica di base che la società, nel corso degli ultimi anni, ha progressivamente destrutturato. E se bisogna fare degli investimenti strategici oggi è il momento più opportuno, perché ci sono le condizioni economiche giuste e i mercati stabili che potrebbero portare vantaggi, se si decide di cogliere le opportunità".

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