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Cronaca

Lotta al turismo "fai da te": cresce la protesta contro le guide abusive

Da 3 anni l'associazione degli operatori del terziario lamenta una situazione insostenibile, che danneggia i professionisti. Chiesta una polizia turistica

Come riporta il Gazzettino, continua a crescere a Venezia la moda dei "free tour", ovvero giri turistici offerti da persone che non hanno il titolo di guida turistica, e che si propongono di accompagnare i visitatori in girò per la città, sia per mare che via terra, millantando le proprie competenze.

È una situazione insostenibile per gli operatori del turismo. Guide, agenzie di viaggio e motoscafisi iscritti all'Ascom, infatti, hanno incontrato a Mestre Paola Mar, assessore al turismo, per richiedere dei provvedimenti immediati. Le organizzazioni, solitamente, si celano sotto l'etichetta di onlus, oppure di associazioni culturali: fanno pubblicità negli alberghi e via internet, iscrivono il cliente all'associazione al momento della prestazione, e poi offrono un giro turistico con offerta libera finale. Un trucco che permette un buon giro d'affari.

Ma questo abusivismo, oltre ad implicare evasione fiscale e previdenziale, è un grosso problema per tutti quegli operatori del settore turistico che vanno a rimetterci in modo sensibile per questa situazione. Ci sono tre tipi di servizi offerti dalle "guide in nero": il primo con partenza dalla stazione di Santa Lucia, il secondo da campo San Geremia, il terzo da campo Santi Apostoli. Sono ormai tre anni che l'associazione delle guide turistiche sta denunciando il fatto alle autorità competenti, ma ad ora il fenomeno dell'abusivismo turistico non ha cessato di crescere, ed anzi è aumentato. Ciò che auspica il presidente Caterina Sopradassi è un'azione coordinata tra amministrazione comunale e operatori turistici, contro dei soggetti senza scrupoli. Si tratta infatti di un abusivismo dannoso ed invisibile. La soluzione più sensata - sostiene la Sopradassi - è quella di istituire una polizia turistica: degli agenti che colpiscano, in primis, gli operatori abusivi.

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