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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Punto Covid

Covid, crescono contagi e ricoveri in ospedale

Omicron 2, variante molto trasmissiva, è responsabile dell'impennata di nuovi positivi anche in provincia di Venezia

C'è una ripresa dei contagi da Covid simile a quello dell'anno scorso, ma la speranza, questa volta, è che il completamento del ciclo vaccinale in larga parte della popolazione possa servire da freno e ridurre al minimo le ospedalizzazioni. La nuova variante, Omicron 2, come spiegato oggi dal direttore sanitario di Ulss 3, Giovanni Carretta, si assesta al 35/40% dei tamponi sequenziati, ma «mi aspetto che in questa settimana la percentuale salga oltre il 50%: è un modello che tende a ripresentarsi nel tempo e abbiamo registrato anche con le altre varianti».

Per il momento l'afflusso di profughi dall'Ucraina non può essere ricollegato al nuovo exploit di casi, se si considera che dei 2.788 tamponi effettuati a richiedenti asilo nel territorio di Ulss 3, sono 76 quelli risultati positivi, per un'incidenza pari al 2,7%. Come sottolineato dal direttore della Prevenzione della Serenissima, Luca Sbrogiò, «il virus c'è e circola» e ad essere maggiormente interessati dalle positività sono le fasce più giovani della popolazione: la più colpita è quella tra i 15 e i 24 anni (1.181), seguita da quella fino ai 14 anni (1.115) e 25-44 anni (998). Nonostante ciò, si riscontra una ripresa anche tra gli anziani, specie tra quelli che hanno completato da più tempo il ciclo vaccinale (o non lo hanno portato a termine).

Anche sul fronte dei ricoveri si assiste a una discreta ripresa, in particolar modo negli ultimi dieci giorni. Sono due i fattori principali individuati da Chiara Berti, direttrice dell'ospedale dell'Angelo: «Da una parte si registra un aumento di ricoveri da pronto soccorso, dall'altra ci sono le positivizzazioni interne, che ci impongono di spostare i pazienti in area Covid». Proprio le ali dedicate ai positivi sono attualmente piuttosto cariche, e ci sono posti liberi solo nei presidi di Mestre e Venezia. «Ora, - ha aggiunto Berti - dovremo decidere se mantenere questo assetto, o se apportare delle modifiche». Per il momento la situazione nelle terapie intensive è invece sotto controllo, «ma è possibile che con l'aumento di ricoveri in area ordinaria, crescano anche quelli in rianimazione».

Covid in Veneto orientale

Situazione simile si registra anche nel territorio del Veneto orientale. Come spiegato in conferenza stampa dai direttori sanitario e dei servizi sociosanitari di Ulss 4, rispettivamente Francesca Ciraolo e Paola Paludetti, il trend delle positività ha ripreso ad aumentare  «tanto che ad oggi sono 2.728 le persone contagiate nel territorio, mentre nelle case di riposo sono 5 gli ospiti positivi e 19 gli operatori contagiati dal virus: asintomatici o con lievi sintomi. Tra il personale sanitario sono 37 i positivi attuali contro la cinquantina dei giorni scorsi».

Sul fronte dei ricoveri ospedalieri, le terapie intensive al momento non registrano alcuna degenza collegata alla pandemia, mentre al covid hospital di Jesolo restano attive 2 sezioni di malattie infettive (44 posti letto) dove sono ricoverate 30 persone. Considerato il numero delle degenze e dell’andamento dei contagi, al momento non sono previste riduzioni di posti letto al covid-hospital del litorale e con ogni probabilità parte di essi rimarrà disponibile, in via preventiva, anche durante l’estate.

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