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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Truffa del catalogo agli anziani, in aumento il numero dei raggiri nel Veneziano

La denuncia della presidente di Adiconsum Cisl Venezia, Jacqueline Temporin, a margine dell’incontro "Impariamo a difenderci", organizzato oggi a Marghera

Tornano i casi di vendite porta a porta scorrette nella provincia di Venezia. «Con la scusa di una semplice firma su una ricevuta di ricezione di un catalogo o di una tessera sconto, si attiva un contratto dove l’ignara vittima s’impegna a pagare cifre che possono arrivare anche a 7 mila euro». Lo denuncia la presidente di Adiconsum Cisl Venezia, Jacqueline Temporin, a margine dell’incontro "Impariamo a difenderci", organizzato giovedì 27 aprile a Marghera, per affrontare la questione truffe a danni di anziani.

Flavio Cristofalo, educatore del progetto "Ocio Ciò!", ha spiegato che tra i luoghi dove fare maggiore attenzione «c’è la fermata del tram di piazzale Cialdini a Mestre, snodo della mobilità della terraferma con migliaia di passeggeri. La fascia oraria più a rischio - ha spiegato - va dalle 11 alle 12, soprattutto nei giorni di mercato, con gli ignoti pronti a colpire quando la vittima sta scendendo dal siluro rosso: è il momento propizio, perché se il colpo fallisce, hanno tempo e modo di dileguarsi».

I raggiri verso i più fragili continuano a essere quotidiani e, dopo due anni di pandemia, come segnala Adiconsum Cisl Venezia, tornano a farsi vedere i venditori porta a porta. Si tratta della cosiddetta "truffa da catalogo", dove spesso chi suona al campanello è un giovane bravo e scaltro nell’incantare le vittime che, il più delle volte, li fanno entrare in casa per scambiare due chiacchiere: se al primo appuntamento il confronto è amichevole, nel secondo si intima il malcapitato all’acquisto. «E con una scusa, lo si fa firmare, inducendo la vittima a non dare peso all’accaduto».

«Per difendersi - spiega Temporin - è bene ricordare di leggere sempre bene ciò che si sta firmando, non cadendo nel tranello del "basta una firmetta qui". Inoltre bisogna farsi rilasciare sempre una copia di quanto firmato e non versare alcuna caparra». Anche dopo aver sottoscritto il contratto, ci sono le soluzioni per rimediare. «Intanto non bisogna far entrare in casa venditori porta a porta - aggiunge Temporin - e anche se ci “scappasse” la firma, non è mai troppo tardi per rimediare. Infatti il Codice del consumo prevede la possibilità di recedere dal contratto entro 14 giorni o 30 giorni dal ricevimento della merce».

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