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Cronaca

Canale Nord, Marittima, porto di Chioggia: un modello crocieristico sostenibile a Venezia

Bilancio della stagione crociere 2022 e linee per il 2023. Interventi agli approdi temporanei e la previsione: «Un milione di crocieristi a Venezia entro il 2027, il 90 per cento home port»

«Obiettivo: essere attrezzati per ospitare un milione di crocieristi a Venezia». Per il Commissario straordinario alle crociere Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale, «Venezia deve rimanere homeport di riferimento per le navi bianche». Lo ha detto mercoledì, presentando il bilancio della stagione crocieristica 2022 e le linee per il 2023. 

La Marittima, il decreto e il Canale Nord

«Accanto alla realizzazione delle opere necessarie a questo fine, da qui al 2026 - ha spiegato il presidente -, innanzitutto l'approdo passeggeri a Porto Marghera, sulla sponda nord del Canale Nord, con i relativi due accosti – stiamo lavorando, con la massima attenzione all’eccezionale contesto ambientale in cui ci troviamo, anche per valorizzare la Marittima». Gli escavi lungo il canale Vittorio Emanuele, i cui lavori stanno per essere affidati, con l'individuazione del progettista, servono proprio a far passare le navi dirette in Marittima, cioè quelle che, a seguito del decreto legge 103 del 2021 per l’interdizione delle navi bianche lungo il Canale della Giudecca, devono avere stazza non superiore alle 25 mila tonnellate. Riguardo a questo, si tratta di riportare la profondità del canale tra gli 8 e i 9 metri, dai 7 attuali, per la praticabilità della navigazione e di rendere, grazie al protocollo fanghi in arrivo, costante la manutenzione per garantire le attività del porto.

Oltre a questo, nelle linee programmatiche del porto per il 2023 c'è il riposizionamento dello scalo clodiense in sinergia con quello veneziano. La realizzazione del Canale Nord, per le navi più grandi, compete alla struttura commissariale, ha spiegato Di Blasio, attraverso un project financing. Nel 2023 è previsto il primo accosto per una nave. Per la seconda, dal momento che è necessaria una Valutazione di impatto ambientale, la fine dei lavori è attesa per il 2026, con utilizzo nel corso della stagione del 2027.

Sostenibilità

Ma è sulla ripartenza "sostenibile" che il presidente dell'Autorità portuale ha incentrato la presentazione degli interventi relativi agli approdi temporanei, insieme a quelli complementari per la salvaguardia di Venezia e la laguna. Con lui Giuseppe Teti, sub commissario con funzioni amministrative, Fabio Russo, sub commissario con funzioni tecniche, l'ammiraglio Piero Pellizzari, direttore marittimo del Veneto e comandante della Capitaneria di Venezia e Fabrizio Spagna, presidente e amministratore delegato della concessionaria Venezia Terminal Passeggeri (Vtp). 

Nel periodo novembre 2021-novembre 2022 l’attività commissariale ha raggiunto tutti gli obiettivi previsti dalla legge, portando all’individuazione, all’adeguamento e alla messa in esercizio di accosti temporanei per le navi di stazza maggiore a Porto Marghera (banchine Liguria e Lombardia), favorendo il dual use del terminal Ro ro di Fusina, lavorando con i terminalisti del porto commerciale per identificare modalità operative che fossero sicure per i passeggeri e il meno intrusive possibile per i traffici cargo.

Allo stesso tempo, si è avviata una sperimentazione per navi di piccola taglia che hanno scalato per la prima volta e con successo il porto di Chioggia. Tutto ciò ha garantito nel corso del 2022 oltre 200 toccate di navi da crociera nel sistema portuale lagunare e il transito di circa 240 mila passeggeri. Le attese per il 2023 sono di neanche 100 toccate, per 600 mila passeggeri, più del doppio per il fatto che meno navi grandi ma più capienti porteranno in laguna più crocieristi. Tutte le attività propedeutiche alla realizzazione del nuovo modello di crocieristica sono state affidate al Danish Hydraulic Institute per trovare azioni che migliorino la navigabilità delle principali arterie portuali, il canale Malamocco-Marghera in primis, avendo cura di minimizzare l’impatto sull’ambiente.

Programmi e obbiettivi

«Secondo i nostri calcoli, proseguendo sulla strada prefissata dal cronoprogramma e con la piena operatività di tutti gli accosti, entro il 2027 potremo arrivare a una capienza tale da ospitare 1 milione di crocieristi, il 90% dei quali in modalità homeport», afferma Il presidente Di Blasio. La gestione della Marittima e del Canale Nord, con un'estensione della concessione oltre il 2026, viene attribuita a Venezia Terminal Passeggeri. Nel percorso di sviluppo ci sarà la conclusione delle banchine Liguria e Lombardia a Marghera, e la disponibilità del porto di Chioggia e della Marittima (per le navi che rientrano nelle limitazioni previste), e nel sabato e domenica il terminal Ro ro di Fusina, a vocazione commerciale e traghetti. Le previsioni dell’autorità portuale parlano di un incremento di passeggeri costante fino al 2027, quando terminerà la struttura commissariale, e si attendono 385 toccate per un milione di passeggeri. Valori che si scostano ampiamente da quelli del passato: basta confrontare il 2019, quando le toccate furono 498 e 1.618.000 i passeggeri, di cui 1.397.500 in home port: segno di un cambio di paradigma.

«La domanda supera l'offerta a Venezia. Possiamo scegliere il modello di turismo crocieristico che vogliamo e alle nostre condizioni - afferma in conclusione Spagna, presidente Vtp -, creando e assicurando l'accessibilità e le condizioni per fare business. Non sarà un ritorno al passato, replicando un modello crocieristico che ha fatto il suo tempo, ma abbiamo l’opportunità di delinearne uno nuovo improntato sulla sostenibilità e l'integrazione con il territorio e con la città. In questo contesto è cruciale che il nuovo assetto della crocieristica assicuri l’ormeggio delle navi in home port superando la cosiddetta "modalità Redentore" (navi in rada). Abbiamo l’obiettivo di fare sistema e collaborare per una visione comune sul come ricostruire l’offerta crocieristica che Vtp può offrire alle compagnie, per il loro ritorno a Venezia».

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