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Cronaca Dorsoduro

Dopo l'esilio tedesco torna a casa la "Crocifissione" del Veneziano

L'opera. di inestimabile valore. l'aveva un ex militare tedesco. Fu trafugata dalla chiesa di San Pantalon nella seconda guerra mondiale

Era stata trafugata dai tedeschi, incalzati da alleati e partigiani, dalla chiesa di San Pantaleone a Venezia ma, individuata all'estero, grazie a un "sequestro preventivo" della Procura lagunare è tornata nella "sua" città. E' l'opera che Paolo Veneziano ha realizzato tra il 1335 e 1345 (alta quasi tre metri e larga due e mezzo), denominata "Grande tavola in legno a forma di crocefisso dipinta con le figure di Cristi con la vergine e San Giovanni ai lati ed un angelo in alto". La "restituzione" di quella che è in sintesi una "Crocifissione" dal valore inestimabile è stata illustrata oggi dal Procuratore della Repubblica Luigi Delpino e dall'avvocato dello Stato Giampiero Schiesaro.

L'opera di Paolo Veneziano è stata recuperata in Germania ed era nella disponibilità di un ex militare tedesco. Il suo recupero potrà avere effetti importantissimi nella storia della tutela e del patrimonio artistico italiano disperso all'estero. "La difesa del bene comune - ha spiegato Schiesaro - diventa una priorità per il Paese perché, con questa vicenda, abbiamo messo in chiaro la possibilità, attraverso gli strumenti esistenti, di bloccare all'estero le opere italiane trafugate fin dal 1909".

"Lo Stato italiano ha infatti 'notificato' al mondo - ha sottolineato - di avanzare la pretesa su questo bene, attraverso un sequestro 'in incertam personam' che pone un vincolo giuridico, anche all'estero, nei confronti di chiunque abbia un bene sottratto". Il dipinto è rientrato in Italia ed è conservato attualmente a poche centinaia di metri dalla sede dell'Avvocatura, a San Marco, per essere controllato, ma l'intenzione è quella di ricollocarlo nell'originario contesto della chiesa di San Pantaleone Martire. (Ansa)

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