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Cronaca

L'occupazione in edilizia torna a far soffrire: su (di poco) gli investimenti, giù i lavoratori

Assemblea annuale Ance a Marghera lunedì: +0,6% in Veneto in fatto di investimenti, preoccupa la disoccupazione. Brugnaro: "Costruttori, alzate la voce. Non morite in silenzio"

Il volume degli investimenti migliora, anche se di poco, mentre il numero degli occupati nel settore delle costruzioni in Veneto torna negativo. Lo certifica l'Istat, secondo cui nel 2016, dopo un lieve aumento tendenziale dell'anno precedente, si è registrata una frenata del 10,4% rispetto al 2015. Numeri che non possono che preoccupare, anche perché la dinamica negativa coinvolge sia gli addetti indipendenti (-6,2% rispetto al 2015), sia soprattutto i lavoratori dipendenti (-13,7%). Una emoraggia che in 8 anni ha visto, in Veneto, ridurre la forza lavoro di 95.600 unità, pari a quasi la metà sul totale (-45,6%). Uno scenario che viene addolcito solo in parte dall'aumento tendenziale dello 0,6% degli investimenti nel settore. 

La crisi, dunque, continua a "mordere" anche a Venezia. Se n'è parlato durante l'assemblea annuale dell'Ance, nella cittadella dell'edilizia di banchina dell'Azoto a Marghera. Il presidente dell'associazione di categoria, Ugo Cavallin, si è scagliato contro la nuova normativa degli appalti: "Blocca i lavori - ha spiegato - anche le ultime modifiche di poche settimane non ci aiutano. Le regole ci penalizzano, invece di semplificare ci complicano la vita. Il mattone è sano, ma è il resto che non va. E' un problema di finanziamenti pubblici, perché il privato quando pensa alle tasse che deve pagare si tira indietro". Sul fronte della legalità, in cantiere un protocollo d'intesa con Prefettura e Ance: "Da anni si parla di possibili infiltrazioni della malavita nel nostro settore - conclude Cavallin - ci stiamo attrezzando". 

A fianco del "padrone di casa" il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha esortato i costruttori edili: "Fate sentire la vostra voce per la rinascita di Venezia". “Non è vero che la città sta cadendo a pezzi - ha dichiarato - necessita di manutenzione continue perché è una città meravigliosa e delicata, ma ha bisogno del vostro aiuto. I vostri silenzi sono imbarazzanti, non potete morire in silenzio. La domanda che bisogna porsi è se vogliamo diventare una città di carattere europeo. Se vogliamo sviluppo, crescita e un futuro per questa città. In questo caso bisogna avere il coraggio di fare, serve pragmatismo. Io sono fiducioso: sarebbe il caso che lo foste anche voi visto che le gru sono vostre”. 

Nel ricordare i 345 progetti d'investimenti privati, presentati con il Piano degli Interventi, scaduto con la fine di giugno, il primo cittadino ha poi menzionato le risorse pubbliche ottenute nel corso dell'anno: 40 milioni di euro di fondi Pon metro, 65 milioni per la Legge speciale, 50 milioni di euro per il Piano Banda larga, 40 milioni dal Bando periferie per la Città metropolitana e 18 milioni per il bando delle periferie del Comune di Venezia, 457 milioni per il Patto di Venezia di cui 110 milioni disponibili da subito, per un totale complessivo di 731 milioni e 800 mila di fondi pubblici.

Nel contesto della Città metropolitana di Venezia il sindaco Brugnaro ha invece spiegato che verranno impegnati 800 mila euro per manutenzioni scolastiche, 2,5 milioni di euro per la sicurezza nelle scuole e circa due milioni per verifica nelle manutenzioni e nella staticità dei ponti sulle strade della Città metropolitana. Ci saranno aggiudicazioni per 5 milioni di euro affidati a 14 operatori, di cui 7 della Città metropolitana, 5 del Veneto e due del Friuli Venezia Giulia.

Alla tavola rotonda hanno partecipato Edoardo Bianchi, vicepresidente Ance; Riccardo Maria Monti, presidente Italferr; Pietro Baratono, provveditore interregionale per le OOPP per la Lombardia e l'Emilia Romagna; il rettore dello Iuav, Alberto Ferlenga. In platea anche gli assessori comunali Massimiliano De Martin e Francesca Zaccariotto.
 

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