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Cronaca

Decreto infrastrutture, via libera anche ai velox in laguna

Il provvedimento prevede l'installazione di dispositivi per l'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità. Pellicani: «Un passo in avanti decisivo per la sicurezza e il contrasto al moto ondoso»

Novità importanti per Venezia nel decreto infrastrutture, che ieri è stato approvato dalla Camera. Una di queste riguarda la sicurezza della navigazione. Nell'ordine del giorno passato nelle ore scorse, infatti, è stata inserita l’installazione di dispositivi per l'accertamento delle violazioni dei limiti di velocità in laguna. «In sostanza - spiega il deputato Pd Nicola Pellicani, firmatario dell'ordine del giorno - si impegna lo Stato ad installare in laguna i “velox”, come avviene sulla strada, per multare chi sfreccia in laguna». Un atto che «finalmente è nero su bianco, scritto su un atto parlamentare al quale il governo non può sottrarsi». E che, si spera, metterà in chiaro la materia una volta per tutte: a Venezia, infatti, l'incertezza delle norme e della loro applicazione ha portato, negli anni, alla cancellazione di centinaia di multe da parte dei giudici.

Lo stesso decreto si esprime anche sull’Autorità per la laguna, definendone le funzioni nel dettaglio e nominandola "Nuovo Magistrato alle Acque", recuperando così l'antica denominazione. Novità anche sulla crocieristica: per aumentare la ricettività delle navi, il provvedimento prevede la realizzazione di nuovi approdi temporanei, oltre a quelli di Marghera (5, di cui 2 già funzionanti): un ulteriore punto di attracco nel porto di Chioggia e opere di adeguamento delle banchine nei porti di Monfalcone e Trieste. Inoltre, nelle more del Piano morfologico, recentemente bocciato dalla commissione Via-Vas, il provvedimento consentirà all’Autorità portuale di compiere gli interventi necessari per garantire la navigabilità e quindi l’operatività del porto, nonché le opere di manutenzione del Mose alle bocche di porto.

In origine, spiega Pellicani, «il provvedimento non prevedeva nulla per contrastare il moto ondoso e per la regolamentazione dei limiti di velocità». L'approvazione dell'ordine del giorno, dunque, rappresenta «un atto di grande rilevanza per la città», «un passo in avanti decisivo perché per la prima volta c’è un impegno formale davanti al Parlamento a prevedere l’accertamento delle violazioni». Gli organi competenti, infatti, «possono utilizzare o installare dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza dell’osservanza dei limiti di velocità, compresi quelli per il calcolo della velocità media tratti determinati, purché omologati, anche senza la presenza degli agenti preposti». La violazione potrà «essere documentata con sistemi fotografici, ripresa video o dispositivi analoghi che consentano di accertare anche in tempi successivi, la violazione dei limiti di velocità».

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