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Sabato, 30 Settembre 2023
Cronaca

Stazioni sempre più cardioprotette, 3 defibrillatori tra Venezia e Mestre

Sette in tutto quelli installati mercoledì tra Veneto e Trentino Alto Adige. Nel progetto ci sono anche corsi di formazione per 69 agenti di polizia ferroviaria

Due nuovi defibrillatori alla stazione di Mestre, un altro a Venezia Santa Lucia. Sono sette in tutto i dispositivi Dae (defibrillatore automatico esterno) posizionati negli scali ferroviari tra Veneto e Trentino Alto Adige: gli altri sono a Bolzano, Padova, Verona e Vicenza. E, proprio durante il corso, gli agenti della Polfer hanno messo in pratica a Mestre gli insegnamenti ricevuti salvando la vita ad un turista.

L'iniziativa ha visto insieme l'agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf), il servizio di polizia ferroviaria della polizia di Stato (Polfer) e l'associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri (Anmco), con la prima distribuzione strutturata di defibrillatori al di fuori delle strutture sanitarie: dallo scorso dicembre sono stati consegnati 60 dispositivi nelle maggiori stazioni ferroviarie in tutta Italia.

Il progetto, interamente finanziato dall'Ansf, prevede anche la formazione, a cura dei medici di Anmco, degli agenti Polfer chiamati ad utilizzare i dispositivi. Una stretta collaborazione e un'organizzazione che vede i partner del progetto, ognuno seguendo il proprio fine istituzionale, al servizio della collettività. Nelle due regioni sono stati istruiti 69 agenti che hanno seguito i corsi, apprendendo le tecniche di rianimazione cardiopolmonare completate con l'utilizzo del defibrillatore e con manovre anti-soffocamento.

Un training che ha dato subito i suoi frutti, come dimostrato dal salvataggio eseguito in aprile da due agenti in servizio alla stazione di Mestre nei confronti di un turista filippino. L'uso dell'apparecchio è risultato necessario per la sopravvivenza dell'uomo, tenuto in vita grazie alla tempestività e all'efficacia dell'azione.

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