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Cronaca

"In che modo le politiche sulla sicurezza 'unilaterali' favoriscono i casi di violenza?"

Se ne discuterà sabato allo IusVe, l'Università salesiana di Venezia. Consegna del premio Scrivi 2017 a Susanna Vezzadini, docente di "Teoria dei processi di vittimizzazione"

In che modo le difficoltà di integrazione o le politiche sulla sicurezza pensate unilateralmente favoriscono i processi di vittimizzazione (e dunque i casi di violenza)? Cosa cambia nei percorsi di costruzione dell'identità nei minori di fronte ad una gestione della «pena» con sospensione del processo e conseguente «messa alla prova» del giovane? Susanna Vezzadini, già docente di Criminologia, docente di «Teoria dei processi di vittimizzazione» all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna in questi anni si è occupata in particolare di questo. Un doppio focus su vittime e minori che ha toccato l'ambivalenza e l'insicurezza dei processi migratori ma anche i contesti sociali più a rischio per lo sviluppo dei processi di vittimizzazione (in particolare in Francia). 

Ricerche internazionali, di ambito prevalentemente sociologico che verranno premiate sabato all'Università IUSVE di Venezia dalle 9.30 alle 13. A pochi giorni dall'ultimo attentato a Westminster a Londra, che ha riportato l'attenzione d'Europa e del mondo proprio sulle possibilità di una reale integrazione, a Susanna Vezzadini verrà consegnato il premio SCRIVI 2017 (Centro universitario di Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia) a seguito del quale la docente terrà una lectio magistralis dal titolo «Processi di vittimizzazione: origini sociali e interventi nella società contemporanea».

«Si tratta del primo premio dato ad una donna che è stata anche la prima titolare di una cattedra in vittimologia – spiega Marco Monzani, direttore del centro Scrivi – Susanna Vezzadini si è occupata a lungo di giustizia riparativa ed è stata giudice al tribunale dei minori. In questo caso gli studi affronteranno una problematica di grande attualità specialmente in questo periodo e che coinvolge tutti noi».

Il centro Scrivi è nato nel settembre 2013 nel Dipartimento di Psicologia IusVe e ha come finalità lo sviluppo e l’applicazione, mediante un approccio interdisciplinare, di proposte sistematiche e paradigmi psico-giuridici e criminologici orientati all’approfondimento delle problematiche legate alla tutela dei diritti del cittadino, in particolare quando vittima di reato, con riferimento al quadro normativo nazionale, sovranazionale-europeo e internazionale.

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