Assemblea negata, rappresentanti dei comunali vanno per vie legali
Il Diccap è sempre più sul piede di guerra. Domenica il commissario straordinario ha negato la possibilità di riunirsi. La sigla contrattacca
Dopo le proteste delle settimane scorse in Consiglio comunale, i rappresentanti dei lavoratori sono ancora una volta sul piede di guerra contro il commissario straordinario Vittorio Zappalorto. Domenica infatti, il Diccap alle 11.30 si è presentato davanti a Ca' Farsetti per rivendicare la volontà di convocare un'assemblea in contemporanea al Volo dell'Angelo. Con tanto di striscione sulla "democrazia commissariata" in bella vista sul Canal Grande.
Il commissario di Venezia ha infatti opposto un rifiuto all'assemblea durante uno dei giorni clou del Carnevale e ciò ha spinto i rappresentanti a preventivare l'ennesima azione legale per comportamento antisindacale nei confronti della dirigenza comunale. Tutte le sigle sindacali quindi intendono far ricorso al Giudice ordinario per violazione all’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori: "E' un nostro diritto riunirci in assemblea", dichiara Chiara Scarpa, del Diccap, "non vedo come questo possa essere considerato un comportamento che determina una violazione dei doveri di servizio", rincara Luca Lombardo, coordinatore regionale della sigla.
Tra le maschere e i turisti in festa quindi, a Venezia risuona l'eco delle proteste. Il pomo della discordia sono sempre i tagli che interessano la parte integrativa degli stipendi comunali inseriti a bilancio. Dopo lo sforamento del patto di stabilità anche nel 2014. I tentativi di conciliazione da parte della Prefettura non hanno sorbito effetto e la riluttanza ad aprire un tavolo di dialogo tra le parti sta creando un clima sempre più teso. "Nel precedente Consiglio il commissario non ci ha fatto parlare perché ha dichiarato che sarebbe stato un fatto 'irrituale' - sbotta Chiara Scarpa -. Poi però la settimana seguente sono stati fatti parlare giustamente i rappresentanti dei commercianti di Ruga degli Oresi. Alla prossima seduta quindi credo che faremo pesare questo fatto e chiederemo anche noi la parola".
