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Cronaca

Diccap e Cobas diffidano il Comune: "Si stabilizzino i precari applicando le norme"

Le due sigle sindacali hanno inviato una diffida formale a Ca' Farsetti: "I servizi sono in sofferenza e serve personale, occorre stabilizzare subito. Regole e graduatorie trasparenti"

"Servizi in sofferenza e personale tenuto in condizioni di precarietà". È il quadro dell'amministrazione comunale disegnato dai sindacati Diccap e Cobas, che sabato hanno inviato una diffida formale al Comune di Venezia affinché vengano avviate procedure di stabilizzazione degli operatori non assunti con contratto a tempo indeterminato.

"Amici degli amici"

"Diversamente dall’accusa lanciata a suo tempo dal sindaco Brugnaro, e fermamente respinta da queste organizzazioni sindacali, i precari non sono stati assunti perchè 'amici degli amici', con riferimento alle amministrazioni precedenti - scrivono le sigle in una nota -. Tutti gli ex precari che hanno i requisiti previsti dalla legge hanno titolo alla deprecarizzazione, le liste di proscrizione o le graduatorie discrezionali non sono ammesse".

La diffida

"In relazione alla 'necessità di attuare le procedure idonee atte a formare nuove graduatorie' - scrivono Diccap e Cobas - c0è la necessità di stretta ottemperanza alla norma di legge, e non attraverso criteri del tutto arbitrari e non oggettivi. La norma individua già, come destinatari della stabilizzazione, coloro che hanno superato una procedura concorsuale in un'amministrazione pubblica, e risultano già inseriti in graduatorie di pubblico concorso. La delibera di giunta del 2018, e il successivo avviso pubblico - affermano i sindacati - non sembrano garantire la corretta applicazione delle previsioni di legge in materia".

Legge Madia

Spiegano le sigle sindacali autonome: "Mancando numerosi elementi all’espletamento delle procedure di deprecarizzazione (ad esempio un vero piano triennale dei fabbisogni di personale, la verifica dell’opportunità di assumere con contratti a tempo parziale) e, ancor più grave, essendo state introdotte formule selettive non previste e prive di ogni oggettività, come la valutazione dei soggetti aventi titolo attraverso un colloquio, il senso della diffida, già anticipata al tavolo sindacale dal Diccap, è quello di ricondurre, nell’applicazione concreta delle previsioni dell’avviso pubblico, la procedura di deprecarizzazione alla legittimità di quanto prevede la norma. È chiaro che se ciò non avverrà, si potranno aprire contenziosi giudiziari".

Servizi

Ricordano i sindacati: "Si tratta di persone che hanno operato per il Comune di Venezia in situazioni di precarietà per anni, anche per più di 15". E tornano a sottolineare la "mancanza di operatori che negli uffici si nota quotidianamente, viste le serie difficoltà di erogazione dei servizi ai cittadini, anche i più essenziali. Auspichiamo - concludono nella nota - che il Comune ritorni sui suoi passi, poiché non si sta parlando di selezione di personale in un’azienda privata, ma in una pubblica amministrazione dove le regole sono dettate già nella Carta Costituzionale, e poi nelle leggi dello Stato".

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