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Cronaca Zelarino / Via Don Peron

Ruba una bici a Padova e chiede il rimborso a Mestre, denunciato

Un dipendente aveva sottratto merce dagli scaffali del centro Decathlon patavino e poi, armato di scontrino, si era presentato in via Don Peron

È andata male ad un dipendente “infedele” che aveva cercato di truffare la catena per la quale lavorava rubando oggetti in vendita da un negozio per poi farseli rimborsare in un altro esercizio della stessa società. L'uomo, riconosciuto dai colleghi, è stato infatti scoperto e denunciato.

RIMBORSI SOSPETTI - Nel tardo pomeriggio di martedì un individuo si è presentato alle casse dello store Decathlon di Mestre affermando di voler restituire una bicicletta comprata pochi giorni prima presso il punto vendita di Padova, chiedendo quindi il rimborso del prezzo pagato. L'uomo portava con sé, a riprova del suo acquisto, lo scontrino di 700 euro battuto due settimane prima. Il personale del negozio, però, ha subito avuto il sentore che tale richiesta non fosse del tutto legittima, dato che anche lunedì la stessa persona sembrava aver chiesto lo stesso tipo di rimborso (e sempre per acquisti fatti nel negozio padovano) per una tenda e un paio di scarponcini da trekking (valore complessivo di quasi 600 Euro).

FUGA FALLITA - È bastata una rapida consultazione telefonica tra i due negozi per accertare che la merce per la quale si chiedeva il rimborso risultava ancora in vendita nella città del Santo, mentre gli scontrini esibiti corrispondevano ad acquisti di valore irrisorio ma “gonfiati” ad arte. L’uomo, intuito che le cose non stavano andando per il verso giusto, ha tentato di allontanarsi dall’interno del negozio, arrivando anche a spintonare una delle commesse che aveva tentato di fermarlo. La segnalazione in questura ha portato all'individuazione dell’auto usata dal truffatore ancora parcheggiata nel piazzale esterno al negozio: di lì a poco l’uomo è ricomparso, e qui identificato per tale P.G., cittadino rumeno di 24 anni, residente in provincia di Padova.

DA UN NEGOZIO ALL'ALTRO - Condotto presso gli uffici della questura lagunare, si è scoperto che il giovane era, in realtà, un dipendente dello stesso store di Padova, mentre la merce che aveva portato alla sede mestrina – e per la quale aveva chiesto il rimborso - in realtà risultava ancora in esposizione e formalmente non venduta. È quindi verosimile che il giovane si sia impossessato di alcuni articoli presenti sugli scaffali espositivi sul luogo di lavoro e, tramite un falso scontrino, abbia tentato di ricavarne un guadagno chiedendo il rimborso di un acquisto mai fatto. Naturalmente in una sede diversa da quella dove lavorava. Il ragazzo è stato denunciato per il reato di ricettazione, tentata truffa e lesioni.

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