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Cronaca

Piazza in Comune, manifestazione a Mestre: "Ecco come lavoriamo nell'amministrazione"

L'iniziativa sindacale dell'8 aprile in piazza Ferretto per spiegare "le difficoltà generate dai tagli e le scelte del sindaco Brugnaro". Il primo cittadino controbatte: "Tutte falsità"

Non solo i dipendenti del Comune vanno in piazza, per protestare contro le scelte del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ma anche 'Piazza in Comune', dal nome dell'iniziativa che gli addetti amministrativi e i sindacati Rsu, Fp Cgil, Uil Fpl, Csa, Diccap, Cobas, hanno organizzato per sabato 8 aprile in centro a Mestre. Accuse cui il primo cittadino su Twitter controbatte dichiarando che ciò che dichiarano i sindacati che hanno organizzato l'iniziativa sono "tutte falsità".

Piazza Ferretto è il luogo scelto per spiegare ai cittadini "l’importanza del lavoro svolto quotidianamente e come sia sempre più difficile garantire i servizi di fronte ai tagli continui e alle scelte del primo cittadino", scrivono i rappresentanti dei lavoratori.

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"In queste settimane il sindaco ha dichiarato che la sua giunta sta 'finalmente' premiando il merito - affermano i sindacati - diversamente dal passato quando la politica era dare premi indiscriminati per tutti. Queste affermazioni non solo sono false, ma sono anche offensive per tutti i lavoratori che in questi anni, nonostante abbiano perso 250 euro medi al mese di retribuzione, hanno continuato a garantire i servizi ai cittadini e sono sempre stati valutati sia individualmente che sulle performance dell’ente. Questa giunta si è contraddistinta per aver licenziato 119 lavoratori precari, non aver integrato il salario accessorio quando era possibile (nel 2015), tolto le deleghe alle municipalità riducendo il presidio nel territorio e destrutturato gli asili nido e le scuole dell’infanzia".

I sindacati proseguono: "Siamo convinti della necessità di un dialogo tra cittadini e lavoratori, anche per valutare e migliorare la macchina comunale, e per questo stiamo organizzando iniziative fuori orario di lavoro che, pur facendo emergere le grandi difficoltà che vivono lavoratrici e lavoratori, non danneggino i cittadini del Comune di Venezia. La giornata dell’8 aprile servirà per spiegare che la posta in gioco non sono solo le retribuzioni dei lavoratori, ma la qualità e lo sviluppo della città, perché le scelte della giunta Brugnaro produrranno inevitabilmente meno condivisione e sicurezza sociale e costringeranno i cittadini a rivolgersi al privato per avere la garanzia di molti servizi fondamentali".

Sulle scuole, i servizi sociali, la sicurezza e le biblioteche, concludono i sindacati: "Tagliare e trasformare la polizia locale in corpo del sindaco determina meno diritti ai cittadini e meno servizi pubblici. Tutto questo viene raccontato come la valorizzazione del merito, ma i veneziani devono sapere che il loro sindaco ha speso 700 mila euro di risorse pubbliche per distribuire prebende su idee ridicole. Lo vada a spiegare al precario che ha perso il lavoro, all’operaio che non ha certezze sul futuro della sua fabbrica o all’infermiere che fa le notti, che è giusto dare soldi in busta paga sulla base della simpatia. Noi andremo avanti in tutti i modi per contrastare queste scelte e perché siamo convinti che il sistema di welfare integrato di questa città vada difeso".

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