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Cronaca

Distacco ghiacciaio sulla Marmolada: sei vittime, proseguono le operazioni

Il bilancio è provvisorio, dopo il distacco del seracco dalla calotta di Punta Rocca. Le ricerche sono proseguite anche nel corso della notte con l'utilizzo di droni

È di 7 morti (almeno 3 dei quali veneti) e 10 feriti accertati il bilancio provvisorio della tragedia avvenuta domenica sulla Marmolada, aggiornato alla mattinata di lunedì 4 luglio. Sono queste al momento le uniche certezze dei soccorritori. Da quanto si apprende dagli inquirenti, sono fino ad ora 19 le persone che sono state in qualche modo "reclamate" come assenti in seguito al disastro, e dunque salgono a 19 i dispersi. I morti potrebbero essere dunque più del doppio dei sei accertati. Nel frattempo sono in corso accertamenti e verifiche sulle targhe di vetture italiane e straniere ancora nei parcheggi attorno a passo Fedaia.

Il premier Draghi a Canazei

A meno di 24 ore dalla tragedia, il premier Mario Draghi è intervenuto durante un punto stampa a Canazei (Trento) con le autorità locali: «L'Italia piange le sue vittime e il Governo deve riflettere su quanto accaduto - ha detto - e prendere di provvedimenti affinché quanto successo ieri abbia una probabilità bassissima di succedere o possa essere addirittura evitato. Oggi sono qui per rendermi conto di persona di quel che è successo e vi assicuro che è molto inquietante essere venuti. Abbiamo fatto un punto tecnico operativo con tutto quelli che hanno collaborato a operazioni, ma soprattutto qui per esprimere la più sincera, affettuosa e accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei dispersi e dei feriti, e alle comunità colpite da questa tragedia». 

Il soccorso alpino e speleologico del Trentino fa sapere che al momento sarebbero solo voci quelle che parlano di 30 persone ancora disperse: «Per ora non riusciamo a fare bilanci». Nel corso della notte tra domenica e lunedì, le ricerche nella zona sono andata avanti con l'utilizzo di droni, senza dare gli esiti sperati, mentre in mattinata si è alzato nuovamente in volo l'elicottero: al momento la pericolosità dell'area esclude la possibilità di un intervento via terra. 

Tre veneti ed uno straniero tra le vittime, mentre uno dei feriti sarebbe originario della provincia di Vicenza, così come alcuni dei dispersi. A Canazei, dov’è stata allestita la camera ardente con i sei corpi ad oggi recuperati, sono già arrivati i primi parenti, ma l'identificazione non è ancora avvenuta. Le salme sono state portate al palaghiaccio cittadino e in mattinata i carabinieri procederanno all'identificazione. Sul posto ci sono anche gli operatori di Psicologi per i popoli in supporto ai familiari.

Feriti in ospedale

Per il momento, secondo quanto apprende Ansa, ci sono 4 persone ferite ricoverate all'ospedale di Trento: due di questi si trovano in rianimazione e altri due, meno gravi, sono invece in reparto. Si tratta di una donna di Pergine Valsugana di 29 anni che si trova in rianimazione, di una donna di Como di 51 anni non grave ricoverata in reparto, cui si aggiungono un 27enne di Barbarano Mossano (Vicenza) inizialmente portato in ospedale a Cavalese e poi trasferito al Santa Chiara di Trento. Infine, è in condizioni stabili ed è anch'egli ricoverato in reparto, un 33enne di Pergine Valsugana che inizialmente era stato portato a Bolzano ed ora è in rianimazione a Trento. Rimane in prognosi riservata, così come riferito dall'Ulss 2, un paziente rimasto ferito e trasferito all'ospedale di Treviso dopo una prima valutazione a Belluno.

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