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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

"Dobbiamo eleggere il Doge, dateci la Basilica e pure Palazzo Ducale"

I Serenissimi scrivono una lettera al premier "occupante" Renzi: "L'elezione è prevista per il 12 maggio. Rapporti diplomatici tra i due Stati"

Una richiesta da "pari a pari". Anzi, da "collega a collega". Del resto se serve eleggere il nuovo Doge della Repubblica Serenissima altro luogo non può esserci: serve Palazzo Ducale. Non stiamo parlando però di secoli fa, bensì di sabato scorso, quando Albert Gardin, presidente del sedicente Governo Veneto, uno dei leader del fronte indipendentista in laguna, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio della Repubblicaa italiana Matteo Renzi, annunciando l'imminente elezione. "Il Governo Veneto continua il suo impegno per il ristabilimento della Repubblica Veneta, 'com’era e dov’era' - si legge nella missiva - Come Lei sa, il nostro Stato si trova illegittimamente sotto occupazione straniera dal 1797, situazione però che la nostra cultura e la nostra società non hanno mai accettato. Il 2016 ci vedrà particolarmente impegnati nel completamento del quadro istituzionale della Repubblica Veneta con la ricomposizione del Maggior Consiglio e l’elezione del 121° Doge". 

La data prevista è il 12 maggio 2016: "Si completerà così l'impianto istituzionale della Repubblica Veneta e ciò consentirà finalmente ai nostri due Governi di iniziare a trattare paritariamente tutti i problemi connessi alla restituzione dei territori e degli immobili, e dei beni della Serenissima all’autorità veneta, aprendo un nuovo e positivo capitolo di relazioni tra Stato Veneto e Stato Italiano - continua la lettera, con tono diplomatico - Mi rivolgo a Lei, illustre Collega, perché come responsabile dello Stato occupante, voglia dare disposizione agli uffici dello Stato del cui Consiglio dei Ministri di mettere a disposizione del Maggior Consiglio della Repubblica Veneta il Palazzo Ducale e la Basilica di San Marco, per i giorni 23 aprile 2016 e 12 maggio 2016, onde effettuarvi i lavori elettorali in precedenza descritti. Diversamente, come fece a Venezia il Conclave della Chiesa per l'elezione di Pio VII, ovviando all'occupazione francese di Roma, saremmo costretti anche noi ad usare delle sedi di emergenza, ricorrendo alla Sala del Maggior Consiglio solo per le proclamazioni ufficiali".
 

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