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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Traffico di documenti sospetti dall'Ucraina, stroncato giro di falsari

Operazione condotta dalla squadra mobile di Trieste e coordinata dalla procura giuliana. Novantadue indagati, arresti e perquisizioni in tutta Italia, anche in provincia di Venezia

Novantadue indagati, decine di perquisizioni ed altrettanti sequestri di documenti falsi in tutta Italia. È questo il bilancio dell'indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Trieste e svolta dalla squadra mobile della questura giuliana, che ha consentito di fare luce su un traffico transnazionale di documenti falsi, tutti in apparenza rilasciati dalle autorità polacche, che dei malviventi operanti in Ucraina inviavano, grazie alla mediazione di complici residenti a Trieste, a clienti, quasi esclusivamente stranieri, disposti a pagare cifre comprese tra i 1500 e i 1800 euro. L'operazione ha interessato anche la provincia di Venezia.

Traffico di documenti falsi

L’indagine nasce dall’arresto di un ragazzo turco di 20 anni residente a Trieste, trovato nell’aprile 2020 in possesso di 700 grammi di marijuana destinata allo spaccio. Dagli approfondimenti degli inquirenti, era quindi emerso come fosse in stretto contatto con un suo connazionale di 28 anni, di professione operario, collegato con delle persone operanti in Ucraina specializzate nella produzione di documenti falsi, inviati direttamente ai destinatari tramite corriere e con mittente inesistente, a fronte della corresponsione di somme in denaro inviate tramite circuiti internazionali di pagamento.

Incrociando il contenuto di alcune conversazioni tra gli indagati con le spedizioni effettuate tramite corriere, sono state individuate 92 persone, potenziali detentori di documenti falsi; di questi solo due sono italiani (residenti in provincia di Vicenza e di Pistoia) ed i restanti tutti stranieri di diverse nazionalità, domiciliati o residenti in varie zone d'Italia.

Gli investigatori ha sequestrato complessivamente 40 patenti di guida, otto carte di identità, due permessi di soggiorno, 13 certificati per abilitazione alla guida anche di veicoli pesanti/trasporto merci pericolose, due diplomi scolastici falsi, tutti apparentemente rilasciati dalle autorità polacche, nonché numerosi apparecchi cellulari contenenti elementi utili per il prosieguo investigativo. Dalle chat esaminate dagli investigatori è emerso come su alcuni profili facebook fosse pubblicizzata in lingua turca la possibilità di ottenere la patente di guida «senza esami e senza stress», con consegne in tutta Europa.

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