Donna accoltellata a Spinea, ferite gravi. La città condanna la violenza
Nessun arresto per ora, indagini dei carabinieri a tutto campo. La 45enne in prognosi riservata è stata operata ed è in terapia intensiva. La sindaca Vesnaver: «Purtroppo sono atti che stanno entrando a far parte della quotidianità»
Tra le ferite due sono state quelle d'arma da taglio più gravi, di cui una alla gola, che hanno condotto una donna di 45 anni di Spinea all'ospedale lunedì mattina. La donna portata a Mirano, dove i medici l'hanno operata, martedì era ancora in prognosi ma non in pericolo di vita. Sembra che con lei in casa le forze dell'ordine allertate dai vicini abbiano trovato solo il compagno, un uomo di poco più giovane, del padovano, con cui la donna da circa un anno aveva iniziato una relazione, dopo aver chiuso il legame precedente.
Al momento non è stato arrestato dai carabinieri e non risulta indagato per i fatti accaduti alla compagna, che ancora non è in grado di parlare per raccontare i momenti in cui è rimasta ferita. Per questo le forze dell'ordine stanno aspettando di poter sentire la sua testimonianza in modo da avere un quadro completo della situazione che per ora non permette di escludere nessuna ipotesi. Intanto, a detta dei conoscenti, quello di lunedì non sarebbe il primo episodio di violenza scoppiato tra i due. Ieri il sindaco di Spinea, Martina Vesnaver, in contatto con la famiglia ha chiesto di attendere che le indagini facciano chiarezza prima di dare giudizi, rispettando la privacy delle persone coinvolte.
Ancora una volta Spinea, ha commentato con preoccupazione, dopo i femminicidi dell'anno scorso in cui hanno perso la vita tre persone (Lilia Patranjel, mamma di due figli, Vera Myrtaj, di 37 anni, con il nuovo compagno Flonino Merkuri di 24) è teatro di violenza. «Purtroppo sono atti che stanno entrando a far parte della quotidianità - commenta il sindaco - aggressioni fisiche, verbali e minacce che continuiamo e continueremo a condannare con forza». Riguardo alle coltellate alla 45enne invece, Vesnaver parla di una situazione di fragilità pregressa e di un percorso di rafforzamento cha la donna aveva iniziato a compiere, interrotto bruscamente dall'arrivo nella sua vita di questo nuovo compagno. «Una relazione per lei non salutare - racconta il primo cittadino - in cui la cosa preoccupante è lo sviluppo della violenza all'interno della coppia. Questo episodio, come altri a cui assistiamo che riguardano persone giovani coinvolte nelle baby gang, ci fanno dire che educazione e formazione contro i messaggi continui di violenza che arrivano da ogni parte devono cominciare prima possibile».