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Cronaca Mira

Seduta da incubo dal parrucchiere, cliente chiede il risarcimento danni

Aveva chiesto una "spuntatina", si ritrova con una chioma sfibrata e tagliata di trenta centimetri. Una signora di Mira è scesa in trincea

Aveva chiesto solo una “spuntatina” e due “colpi di sole”, e invece si è vista accorciare di almeno trenta centimetri i lunghi capelli lasciati crescere con tanta pazienza e cura. Forse per rimediare a una tinta troppo aggressiva, che l'ha lasciata con una chioma sfibrata e ridotta ai minimi termini.

Di clienti insoddisfatte delle gesta del proprio parrucchiere ce ne sono a bizzeffe. Stavolta, però, secondo la donna, le indicazioni sarebbero state molto precise. Lei, quindi, P.D., residente a Mira, ha deciso di ricorrere ad Adico, associazione mestrina a difesa dei consumatori, per procedere con una causa. Vuole ottenere un risarcimento per il danno che a suo dire ha subito. Sarà quindi il giudice, eventualmente, a stabilire quanto dovrà esserle corrisposto in termini economici.

Anche se il parrucchiere sostiene di aver agito in linea con le richieste, gli estremi per procedere per vie legali ci sarebbero tutti. Almeno secondo Adico, che punta molto su una dettagliata documentazione fotografica scattata per gioco dalla figlia piccola della signora. La bambina si divertiva con il cellulare mentre la donna si trovava davanti allo specchio.

La cliente racconta di essersi sottoposta a un trattamento di oltre 5 ore: prima sarebbe stata eseguita una tinta e poi tre interventi di decolorazione uno di seguito all'altro. Al punto che, allarmata, avrebbe chiesto più e più volte conto della situazione al proprio parrucchiere, facendogli notare che il cuoio capelluto le bruciava. “Questo caso ci fornisce lo spunto per ricordare che quando non vengono rispettate le condizioni contrattuali del cliente – commenta il presidente dell'Adico, Carlo Garofolini – è sempre possibile richiedere il risarcimento del danno, anche se si tratta di un semplice taglio di capelli".

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