Una via deserta. In una piccola frazione del Veneziano. La sera è già inoltrata quando Imelda Michieletto, come riporta Nicola Endimioni sulla Nuova Venezia, una casalinga di 76 anni che vive a Rio San Martino, frazione di Scorzé, viene pedinata e poi aggredita davanti al cancello di casa da tre giovani. Tre ladri. Lunedì scorso la donna viene rapinata di ogni suo avere: due collane che aveva al collo, l'orologio e la borsetta. Un bottino da circa 2mila euro. Prima viene aggredita alle spalle, scaraventata a terra e minacciata. Una mano sulla bocca per evitare ogni urla che potesse mettere in allarme il vicinato e due al collo, stringendolo. "Stavo per soffocare, credevo di morire", racconta poi la donna ricordando quei momenti.

L'aggressione in via Bigolo, la strada interna che dalla Noalese porta direttamente al centro della frazione. Erano le 22.30 quando Imelda Michieletto, dopo essere tornata da Marghera per aiutare il figlio nella gestione di un ristorante, stava rincasando in bicicletta. Il tragitto da Marghera a Scorzé in autobus, poi l'ultimo tratto sui pedali.

Arrivata vicino a casa la strada, secondo il suo racconto, era deserta. Solo quei tre giovani con il cappello in testa che la fissavano. Che mentre stava inserendo la chiave nella toppa del cancello si sono fatti sotto. Uno dei malviventi ha detto alla donna che se fosse rimasta tranquilla non le sarebbe stato fatto nulla. Poi la fuga.

Il figlio di Imelda Michieletto, che abita a pochi metri, ha tentato una "perlustrazione" in moto. Ma l'oscurità e i campi hanno costituito un alleato troppo forte per i tre ladri. Martedì poi la borsetta è stata trovata da un contadino. Senza più nulla di valore dentro.