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Cronaca

Doppio presidio in mattinata: SuperJet e Isolfin, incertezza che pesa su 300 lavoratori

A Tessera 144 operai specializzati già in contratto di solidarietà rischiano il posto per le sanzioni alla società russa. A Marghera l'azienda di coibentazione che ha 40 lavoratori diretti e cento assunti da agenzie esterne intende cedere un ramo

È iniziato presto con scioperi e presidi questo lunedì mattina per i circa 300 lavoratori di due società che operano nel Veneziano, Isolfin e SuperJet. Gli operatori che fanno capo alla prima azienda, una quarantina i diretti e oltre un centinaio quelli assunti da agenzie interinali, prima delle 7 del mattino hanno iniziato un presidio con volantinaggio davanti a Fincantieri a Porto Marghera, dove Isolfin si occupa di coibentazioni in ambito navale, e in appalto al colosso della cantieristica. Una società importante la Isolfin, che opera da una decina d'anni nel polo industriale veneziano aggiundicandosi gare all’interno del Petrolchimico, in Bioraffineria e in Fincantieri. La scorsa settimana Isolfin ha fatto sapere che cederà il ramo d'azienda alla società Gap Coating srl entro fine mese, e passerà anche i 40 dipendenti diretti che operano nelle coibentazioni navali.

Una notizia che i sindacati Filctem, Fiom e Nidil Cgil hanno appreso con preoccupazione. «Sembra essere funzionale a risolvere problemi più volte lamentati dalla società su un bilancio reso difficile nel settore navale, con il rischio che questa soluzione si scarichi sui lavoratori - afferma Davide Stoppa della Filctem - Non vorremmo trovarci con passaggi da una società a un’altra e possibili future procedure concorsuali che mettono a rischio i dipendenti: la loro stabilità occupazionale, gli stipendi e i tfr (trattamenti di fine rapporto), senza contare che nulla è dato sapere sul destino degli oltre 100 operai, assunti da agenzie esterne, praticamente tutti di nazionalità straniera, bengalese per lo più: in un'eventuale cessione del ramo d'azienda il loro lavoro è il primo a saltare». I dubbi dei sindacalisti emergono anche in relazione alla srl che rileverebbe il ramo di Isolfin, Gap Coating. «Questa nuova società, a responsabilità limitata, non sembra essere un’azienda solida come Isolfin dalle visure», continua Stoppa.

Isolfin è una realtà produttiva che a Marghera e in altri territori italiani (Palermo, Roma, Ancona) è sempre stata tra le aziende più importanti del settore, con elevata professionalità e radicamento all’interno dei cantieri in modo stabile. «Chiediamo a Fincantieri, che è la società appaltatrice, di vigilare su questa cessione - continua Stoppa - perché ci siano garanzie anche nella gestione dell’appalto, vinto da quest'azienda storica che insieme ad altre note assicura lavorazioni strategiche alla cantieristica, in condizioni e modalità certificate. Sarebbe lo stesso in caso di passaggio a una nuova azienda sconosciuta? - Chiede il sindacalista - Abbiamo forti dubbi su questa manovra perché riteniamo che Isolfin sia una garanzia per concorrere nelle gare e aggiudicarsi i cantieri e, viceversa, temiamo questo non potrà accadere con una società che pare non essere strutturata. Siamo preoccupati perché questa cessione non avviene nell'ambito di un piano industriale chiaro, ma è arrivata come una doccia fredda, dopo che ci è stata tenuta nascosta, un mese fa, quando abbiamo chiesto se le voci che circolavano su un presunto movimento societario fossero vere. Vigileremo perché i nostri dubbi non si trasformino in realtà, e in caso attueremo le azioni utili a tutelare i lavoratori» (Sotto foto presidio Isolfin).

Foto presidio Isolfin a Marghera-2

A Tessera i lavoratori SuperJet, 144 persone, hanno invece scioperato a partire dalle 8 di questa mattina. Il loro futuro occupazionale, poiché sono dipendenti di una società a capitale russo al 90%, è fortemente a rischio. Ci sono le sanzioni per la guerra a mettere in discussione le lavorazioni che vengono fatte a Venezia sugli aerei russi, poi venduti sul mercato europeo, e perfino fornitori che si rifiutano di consegnare materiali e pezzi di ricambio. In questo caso a pagare le sanzioni rischia di essere chi lavora: 144 professionisti, assunti da una società che opera comunque nell'ambito del diritto italiano, e che la scorsa settimana sono finiti in contratto di solidarietà con una riduzione dal 70 all'80% della produzione, e un decurtamento relativo degli stipendi, che per ora pensa lo Stato a colmare. Ma per quanto? Questa mattina ai cancelli della Leonardo di Tessera con i lavoratori c'era il senatore del Partito Democratico, Andrea Ferrazzi. I sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl che hanno indetto lo sciopero, hanno chiesto che sia proprio Leonardo, (ex Finmeccanica), anche se con partecipazione ridotta oggi al 10% in SuperJet, a impegnarsi per garantire un futuro a questi operai specializzati (Foto sotto: sciopero SuperJet Tessera).

Sciopero SuperJet Tessera e senatore Ferrazzi-2

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