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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Campagna Lupia

Coca ai giovani tra Piovese e Riviera, bande disarticolate e arresti

L'operazione è scattata all'alba di lunedì. In manette cinque italiani e un extracomunitario. Appartengono a un più ampio sodalizio criminale. Indagini scattate nel 2014

Un unico gruppo, ma distinto in due diverse bande. Avevano deciso di allearsi e di spartirsi il territorio sei spacciatori finiti in manette all'alba di lunedì al termine di un'operazione dei carabinieri di Piove di Sacco, nel Padovano. Le mire del sodalizio superavano i confini della provincia padovana, arrivando con i propri tentacoli anche in Riviera del Brenta. Anzi, c'era una suddivisione del territorio netta: i "padovani" di là e i "veneziani" di qua. Dopo poco più di un anno di indagini, iniziate nell'agosto 2014, sono scattate le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un 26enne tunisino domiciliato a Brugine, nel Padovano, di un 49enne di Campagna Lupia, di una donna di 24 anni residente a Sant'Angelo di Piove di Sacco e di un 54enne sempre di Campagna Lupia. I primi due ora si trovano in carcere, mentre gli altri sono ai domiciliari. Obbligo di dimora anche per due donne di Campagna Lupia: una 30enne e una 42enne. 

Gli accertamenti sono scaturiti dopo che un giovane di Codevigo, nel Padovano, era stato sorpreso con una modica quantità di droga. Stupefacente però sufficiente per i militari dell'Arma per indirizzare le indagini sulla strada giusta. Il suo telefono cellulare ha permesso di individuare quale fosse il suo pusher: il 26enne tunisino, che grazie che la sua fidanzata 24enne (arrestata anche lei) gestiva un bar a Campolongo Maggiore, riusciva a vendere anche un etto di cocaina alla settimana. Il giovane poteva contare anche su una rete di fiancheggiatori poi disarticolata dalle forze dell'ordine. Si tratta di almeno cinque persone che facevano capo allo spacciatore tunisino, che vendeva le dosi a 50 euro l'una. Un centinaio i clienti abituali, tra Padovano e Veneziano, che prendevano appuntamento con il 26enne via telefono per poi trovarsi in parcheggi isolati della zona. Il giovane si faceva accompagnare spesso da qualche complice. 

Un’ulteriore svolta nelle indagini si è registrata dopo qualche mese, quando il "boss" è stato contattato da uno degli indagati, appartenente a un secondo sodalizio criminale dedito alla spaccio di cocaina, operante però nell’area della vicina Riviera del Brenta, per lo più nei territorio di Campolongo Maggiore, Campagna Lupia, Camponogara e Dolo. In quell’occasione, al 26enne è stato chiesto un certo quantitativo di cocaina. In Riviera evidentemente erranoo finite le scorte. 

Questa seconda organizzazione aveva al suo apice, M.G., di Campagna Lupia, il quale si avvaleva del suo fidato collaboratore C.G. e di una serie di fiancheggiatori. In questo caso però i costi erano superiori, anche cento euro a dose per gli acquirenti. Al termine degli accertamenti sono quindi scattate le manette. Altre sei persone sono indagate e allo stato la loro posizione è al vaglio della magistratura. 
 

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