Si presentavano come stimati professionisti: avvocati, medici, imprenditori. Insomma, gente che i soldi poteva averceli per comprarsi un'auto usata senza stare a guardare troppo ai particolari. In verità, invece, erano due cittadini di etnia rom residenti a Marghera che sfruttando i classici siti di offerte e compravendite web acquistavano auto con assegni falsi o facevano finta di rivenderle intascandosi caparre e quant'altro.

Due truffatori seriali che i carabinieri di Mirano sono riusciti a incastrare fingendosi a loro volta clienti, sorprendendo la coppia con le mani nella marmellata. Cinque i casi accertati in cui i truffatori sarebbero riusciti a mettere a segno i colpi, tra Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. Per un valore complessivo di circa 50mila euro. Ora i malviventi sono stati denunciati e dovranno rispondere di truffa, uso di atto falso, falsità ideologica e ricettazione. A far scattare le indagini una compravendita per qualche motivo non andata a buon fine, che ha permesso di dare il "la" a riscontri documentali e verifiche incrociate in grado di indiividuare i presunti responsabili dei raggiri nel settore delle auto usate.

Nel caso degli acquisti, come detto, i due presentavano assegni falsificati, recandosi subito assieme alla vittima di turno in Comune per portare in porto le pratiche del passaggio di proprietà. Per poi allontanarsi subito dopo con l'auto e lasciare il proprio interlocutore con il classico pugno di mosche in mano. I veicoli acquistati in questo modo venivano a sua volta rivenduti con una serie di documenti falsi a corredo: polizze assicurative, boolli di circolazione e quant'altro. Tutto raccolto in ordine in una cartellina. Le indagini proseguono per capire se la coppia abbia agito da sola o se, invece, faccia parte di una organizzazione più articolata.