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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Tanti souvenir e pochi giornali, Ascom attacca le edicole veneziane e chiede di intervenire

Ormai sono chioschi dediti perlopiù alla vendita di materiale per turisti, in barba alle regole. E continuano ad espandersi con nuovi espositori, occupando più spazio

Anche le edicole, a Venezia, diventano occasione per fare i soldi con il turismo violando le regole. Il tutto alla luce del sole: la maggioranza dei chioschi che dovrebbero essere adibiti alla vendita di giornali e riviste, ormai, si è dedicata a tutt'altro. Perlopiù hanno in esposizione souvenir, maschere, portachiavi, cappellini, magneti, magliette. Materiale per turisti, che rende di più ma che poco interessa ai residenti. Lo riporta Il Gazzettino.

Chioschi sempre più invasivi

E' l'associazione Ascom a scagliarsi contro questo andazzo, che, oltre a snaturare il commercio, crea disparità nella concorrenza. Completamente stravolte le percentuali di tipologia merceologica in vendita, che per legge dovrebbero essere al 55% prodotti editoriali e al 45% souvenir. Il fenomeno, inoltre, contribuisce alla deriva turistico-centrica della città, a partire dal colpo d'occhio: i chioschi occupano sempre più spazio, si allargano con nuovi espositori e oggetti ingombranti, e tutto proprio nelle calli e nei campi più trafficati.

Interventi urgenti

Le attività sono state quasi tutte vendute a stranieri, perlopiù bengalesi, ma continuano a cambiare spesso di proprietà. Motivo per cui, secondo l'associazione, le eventuali multe non sono efficaci. Per questo la situazione è stata documentata e segnalata al Comune con la richiesta di intervenire con misure drastiche. Per il presidente di Confcommercio Ascom Venezia, Roberto Magliocco, il fenomeno è fuori controllo e va affrontato prima possibile.

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