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Cronaca

Veneto nella trappola del cemento: "Dietro ci sono infiltrazioni mafiose"

Il dossier "Cemento spa" dedicato al Veneto verrà consegnato ad aprile da Legambiente alla commissione Antimafia: "Una edificazione abnorme che rende dilagante la corruzione"

Il Veneto è al terzo posto nella classifica degli illeciti commessi nel ciclo del cemento, con un'incidenza di 4,9 reati ogni 100 chilometri quadrati dal 2006 al 2010, un fenomeno dietro il quale si celano infiltrazioni mafiose, corruzione e abusivismo. Il dato allarmante è contenuto nel dossier "Cemento spa" dedicato al Veneto, che Legambiente consegnerà in aprile alla Commissione antimafia per denunciare una realtà che non è più una prerogativa del Sud ma sta coinvolgendo tutto il Nord Italia, dove negli ultimi cinque anni i sequestri sono stati più di mille, quasi 10 mila le persone denunciate e 9 gli arresti, oltre allo scioglimento forzato di alcuni consigli comunali per infiltrazioni mafiose.

Secondo il rapporto, in Veneto la cementificazione, che copre l'11% del suolo regionale (contro il 7,6% della media nazionale), mette in pericolo non solo la legalità ma anche l'ambiente. In Veneto, la seconda regione più cementificata dopo la Lombardia, le ruspe legali divorano infatti ogni giorno qualcosa come 100 ettari di territorio vergine, poco meno di 100 campi di calcio e in 15 anni sono stati costruite circa 4 milioni di nuove abitazioni (1995-2009).

Una produzione edilizia "abnorme", secondo Legambiente, che fa prosperare una corruzione "sempre più dilagante" (+32,6% ha denunciato il presidente della Corte d'Appello di Venezia all'inaugurazione dell'anno giudiziario) e gli insedimenti mafiosi. A preoccupare in particolare Legambiente sono alcune grandi operazioni immobiliari previste in Veneto, con ingenti investimenti di capitali da tenere sotto vigile osservazione: "I clan stanno trasferendo al Nord il loro sistema di imprenditoria criminale sfruttando disattenzione, sottovalutazioni e vere complicità - ha sottolineato il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Cafani, che ieri a Cà Farsetti ha presentato il dossier insieme al segretario regionale Luigi Lazzaro e all'assessore Gianfranco Bettin - Soprattutto in un periodo di crisi economica come questo, che permette alle mafie di utilizzare gli ingenti capitali illeciti di cui dispongono per infiltrarsi negli appalti pubblici".

Preoccupazione condivisa da Bettin, il quale ha messo in guardia dalla "trappola micidiale" che stringe al collo le amministrazioni comunali, costrette a far fronte al patto di stabilità, e ha lanciato un forte allarme anche in vista di progetti come il quadrante di Tessera: "Le amministrazioni comunali sono alla canna del gas e per rispettare il patto di stabilità devono ricorrere a due meccanismi infernali, esasperati per di più dalla crisi, che sono la vendita o la svendita di propri beni e la edificabilità in cambio degli oneri di urbanizzazione, magari di un asilo, di un campo sportivo o di altri servizi necessari ai cittadini. E' una trappola micidiale che divora il territorio in cui si trovano tutte le amministrazioni, compresa Venezia. O si allenta il patto di stabilità oppure i Comuni restano nella trappola". (ANSA)

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