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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Emergenza profughi, i sindaci chiudono la porta: "Niente posti"

Mercoledì altri 21 migranti arrivati nel Veneziano. Lunedì vertice in Prefettura sull'emergenza. Pavanello (Anci): "Puntare sugli hub"

Continuano gli sbarchi e continuano le preoccupazioni dei sindaci del Veneziano, perché, è già stato annunciato, in Veneto arriveranno circa 700 profughi nelle prossime settimane ma i posti semplicemente non ci sono. Lunedì prossimo è previsto in laguna, su invito del prefetto Domenico Cuttaia, un tavolo regionale per cercare di coordinare l'emergenza. Un'operazione molto difficile, perché sono circa diecimila i migranti negli ultimi giorni soccorsi al largo delle coste siciliane.

Di conseguenza il tempo è poco. Ma pochi sono anche i soldi e le strutture che gli enti locali possono mettere a disposizione. I sindaci del territorio, che già hanno le loro gatte da pelare in fatto di tagli inseriti nel Def del Governo e di bilanci da far quadrare, si tirano indietro. Sold out, tutto esaurito: "Le strutture che i Comuni potrebbero mettere sul piatto non sono agibili e servirebbero somme molto ingenti per renderle disponibili - dichiara Maria Rosa Pavanello, sindaco di Mirano e vice presidente nazionale dell'Anci - Non si può chiedere sempre ai sindaci di trovare le soluzioni ai problemi. Qui è il modello che se non funziona va cambiato. E questo deve farlo il ministero".

Insomma, lunedì l'Anci in prefettura ci andrà, ma all'orizzonte non ci sarà alcuna concessione. Proprio quando nella tarda serata di mercoledì tra Giare di Mira e Mestre sono stati ospitati altri 21 migranti provenienti dai centri d'accoglienza di Taranto. "Per liberare i posti ancora occupati, visto che di nuovi non se ne trovano - continua Pavanello -, serve semplificare le procedure amministrative in fatto di concessione dello status di rifugiati. Tempi più veloci significa anche più celeri possibilità di spostamento per i profughi".

Dunque, a poco più di un mese dall'ultimo incontro di "sensibilizzazione" del prefetto Domenico Cuttaia in cui si era messa sul piatto ai sindaci la possibilità di recupero di immobili dismessi con fondi del ministero (da sfruttare in parte anche per le esigenze di ospitalità dei residenti), l'orizzonte non si è schiarito di molto. Anche gli appelli a albergatori e privati sarebbero caduti nel vuoto, pur con qualche isolata eccezione. Un vicolo cieco da cui per ora non si vede via d'uscita: "Qui mancano gli hub regionali - sottolinea Maria Rosa Pavanello - in altri territorici sono". L'intento è quindi lanciare la palla nel campo di palazzo Balbi, in attesa di capire se venga rispedita indietro o meno.

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