"Equitalia istiga al suicidio". Un miranese presenta un esposto
Un 48enne residente a Vetrego, sommerso dalle cartelle esattoriali per non aver pagato tasse e bollette nel 2010, si è presentato dai carabinieri
“Equitalia istiga al suicidio”. E’ con questa forte premessa che lunedì mattina un cittadino di Mirano si è presentato alla stazione locale dei carabinieri per presentare un esposto contro l’agenzia che si occupa della riscossione tributi. Il motivo? “Laddove il contribuente moroso, depredato di ogni suo avere e della propria dignità, abbia scelto di farla finita con l’estremo gesto del suicidio a causa della persecuzione fiscale – si legge nell’esposto - si può ravvisare una violazione dell’articolo 580”. L’articolo 580 del codice penale è proprio quello che fa riferimento ad Istigazione o aiuto al suicidio. Come riporta Il Gazzettino, un 48enne residente a Vetrego ha deciso di presentare questo esposto dopo essersi trovato sommerso di cartelle esattoriali da 100 a 350 euro.
Per gravi problemi economici, dal 2010 l’uomo ha iniziato ad avere molta difficoltà nel pagare regolarmente tasse e bollette. E così si è trovato presto stritolato tra more e ingiunzioni di pagamento. Le ultime cartelle esattoriali sono arrivate nella sua casa di Vetrego nei giorni scorsi, e sono relative a dei mancati pagamenti di bollo auto e tassa sui rifiuti del 2010. Negli ultimi anni il miranese si è trovato a che fare con due gravi patologie, ai denti e ad entrambe le gambe, e per pagarsi le cure non è riuscito a pagare pure tutto il resto. Il suo stipendio da operatore museale è di 700 euro al mese, ma oltre 300 se ne vanno per il mutuo.
“Chiedo di procedere nei confronti delle cariche apicali di Equitalia – si legge nell’esposto – per aver imposto coattivamente al contribuente di pagare oltre il dovuto gli interessi, le spese, le sanzioni e le spese di procedura in termini così esorbitanti da decretare la morte sociale, civile e economica del cittadino moroso”. Poi allarga il discorso: “Accertata la responsabilità, si chiede anche di procedere nei confronti di membri dei governi, deputati e senatori che nonostante la crisi economica e le sue drammatiche conseguenze, hanno inflitto a milioni di italiani perdite patrimoniali, povertà e sofferenze morali”. Un gesto simbolico che molti concittadini potrebbero decidere di seguire, il passaparola corre veloce.