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Cronaca Eraclea / Piazza Giuseppe Garibaldi

Eraclea, il patriarca Moraglia alla marcia per la legalità

Il suo messaggi lunedì davanti a oltre 400 persone. Il presidio di sindacati, associazioni, la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, le Acli, Cgil, Cisl, Uil, Legambiente, Confartigianato, Confcommercio e Confindustria

«In un territorio tristemente segnato dall’agire delle mafie, tutti sono chiamati a reagire e impegnarsi per la legalità». Dal palco di piazza Garibaldi a Eraclea, davanti a una platea di più di 400 persone il patriarca di Venezia Francesco Moraglia lancia il suo messaggio nel giorno del presidio contro le mafie voluto sindacati, categorie, associazioni e partiti dopo la scarcerazione di Luciano Donadio e gli altri imputati nel processo ai cosiddetti "Casalesi di Eraclea", accusati di associazione mafiosa e rilasciati per scadenza dei termini il 7 febbraio.

In piazza tutti gli organizzatori, dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, Acli Venezia, alle categorie economiche, Ance Venezia, Ava, Camera di commercio di Venezia e Rovigo, Casartigiani, Cna Venezia, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria Veneto est, alle associazioni, Avviso Pubblico, Centro per la Pace e la Legalità “Sonja Slavik”, Anpi, Giuristi Democratici “Emanuele Battain”, Legacoop Venezia e Legambiente. Molti meno i cittadini. Assente il sindaco di Eraclea Nadia Zanchin che come ha sempre detto non ha partecipato. «Sono amareggiata da come si vuol far passare l'idea di Eraclea "mafiosa" - commenta il primo cittadino - Mi chiedo se le persone venute a manifestare, tutte da fuori, abbiano idea di quale sia il bene per questa città, e si siano domandate se la città le vuole davvero. Dodicimila residenti di una località balneare che dal 2019 lavora e si batte per togliersi l'onta della criminalità che è stata tirata addosso e pesa come un macigno. Tanto che oggi se dalla Germania si fa una ricerca su Eraclea in internet appare la parola "mafia". La gente è stanca di essere stigmatizzata ancora orima che ci sia una sentenza». E se è vero che la presenza del primo cittadino sarebbe stato un segnale forte di partecipazione della comunità, dicono alcuni, è anche vero che la comunità era poco presente ieri, poco distante dal Municipio della città. 

È anche vero che molti sono al lavoro in questa settimana che precede quella dell'apertura di tutti i campeggi per la stagione estiva. Dura l'ex senatrice M5S, Orietta Vanin «La commissione Antimafia parla di infiltrazioni su tutto il territorio. Ci saremmo aspettati la presenza forte delle istituzioni locali, mancando il territorio, a ribadire trasparenza e legalità». «Siamo qui per dire che le forze sociali sono a fianco dei lavoratori e delle imprese - interviene dal palco Daniele Giordano segretario della Cgil Venezia - Mi auguro inizi un percorso comune a difesa della legalità e trasparenza, per dire tutti insieme no alle mafie». Del resto sulle infiltrazioni della criminalità nell'economia parlano i numeri snocciolati dai sindacati, con un rapporto di un'impresa su cinque. «Le mafie sono tra di noi. Per battere la criminalità organizzata serve una moltitudine di persone oneste, competenti e tenaci come ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella», incalza Michele Zanocco segretario della Cisl Venezia. «A supporto del lavoro degli inquirenti e delle forze dell'ordine sosteniamo sia necessario agire nella società come anticorpi», commenta l'ex componente della Commissione Antimafia, Nicola Pellicani. Il presidente Massimo Zanon di Confcommercio Venezia-Rovigo insiste sull'importanza di «un tessuto economico sano per lo sviluppo equilibrato di imprese e lavoro». «Eraclea e il Litorale hanno certamente subito una dura scossa ma si coglie una volontà diffusa di reagire e d’impegnarsi per la legalità contro ogni tipo di mafia facendo leva sulle tante forze “sane” che questo territorio possiede e che ha bisogno di tenere vive socialmente, culturalmente e politicamente - conclude il patriarca Moraglia -. La lotta alle mafie riguarda tutti e richiede l’impegno e il coinvolgimento di tutti, dai più giovani agli anziani».

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