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Cronaca Porto Marghera

Canale dei Petroli, Zincone: «Non occorre la Via per gli escavi. Mancata la collaborazione istituzionale»

Il commissario straordinario dell'Autorità portuale interviene nella polemica sulla Valutazione d'impatto ambientale per i dragaggi. Opere anche a Chioggia. Gli interventi

L'escavo di un tratto del canale dei Petroli (Malamocco Marghera) è stato completato, scrive il porto. «Stiamo portando a termine questa e altre opere - ha commentato il commissario portuale straordinario Cinzia Zincone, intervenendo nella polemica fra ministeri sulla necessità o meno della Valutazione d'impatto ambientale per i dragaggi -. Per dare un futuro a portualità, salvaguardia della laguna e alla città dobbiamo cambiare paradigma e superare i rallentamenti burocratici che ostacolano i procedimenti amministrativi. Ne è un esempio lampante la decisione unilaterale assunta per sottoporre a Valutazione di Impatto Ambientale (Via), sebbene non ve ne fosse alcun bisogno, quei progetti che mirano proprio alla salvaguardia ambientale, economica e sociale di Venezia e della sua laguna. Non vi è alcuna volontà di agire al di sopra dell’ordinamento. Vi è invece la consapevolezza che, se non abbiniamo al rispetto delle norme quei sani principi di semplificazione, efficienza e leale collaborazione istituzionale (che in questa occasione sono pienamente venuti meno), possiamo archiviare qualsiasi ipotesi di proficuo ricorso ai fondi del Recovery fund, per il recupero ambientale della laguna, il recupero produttivo e occupazionale».

Gli interventi

L’Autorità di sistema portuale del mar Adriatico settentrionale ha terminato in questi giorni l’escavo del tratto in ingresso al porto di San Leonardo per il ripristino della quota di pescaggio a 12 metri. Complessivamente sono stati scavati circa 30 mila metri cubi di sedimenti prevalentemente di classe B. «È il primo tassello di un mosaico più ambizioso, nell’ottica di ripristinare la piena navigabilità dei canali portuali, che ha preso avvio nei mesi scorsi - commenta il porto - L'Autorità ha dato il via a un'imponente opera di dragaggio manutentivo che mira, complessivamente, a rimuovere più di 500 mila metri cubi di fanghi per garantire l’accessibilità nautica e quindi l’attrattività degli scali di Venezia e Chioggia». Le attività in corso riguardano infatti entrambi gli scali.

Porto commerciale e industriale

Più in particolare, per quanto riguarda il porto commerciale-industriale di Marghera, sono in corso le attività di escavo dell’intero tratto del canale Malamocco-Marghera, dal bacino di evoluzione 3 fino al curvone di San Leonardo. Ad oggi le attività di escavo si sono concentrate nel tratto di canale compreso tra il bacino di evoluzione 4 e la cassa di colmata B e sono già stati conferiti all’Isola delle Tresse 130 mila metri cubi di sedimenti di classe B. È in corso un intervento manutentivo di circa 3000 metri cubi di sedimenti al Molo A di Marghera la cui ultimazione è prevista entro la settimana corrente. E infine è in atto un escavo all’accosto della San Marco Petroli nel canale industriale sud di Marghera, il cui completamento è previsto entro la fine del mese di marzo. Ad oggi sono stati scavati circa 20.000 metri cubi di sedimenti.

Chioggia

Per quel che riguarda lo scalo di Chioggia, dopo anni di attesa, sono iniziati i lavori di escavo manutentivo in località Val da Rio. L’intervento, che avrà ricadute positive sui volumi di traffico del porto clodiense, prevede un’attività di escavo a quota -7 metri e -5 metri, per un accosto con limitato pescaggio, e il conferimento all’isola delle Tresse di circa 40.000 metri cubi di sedimenti di classe B. I lavori, che si concluderanno, entro maggio, permetteranno di ripristinare le quote di pescaggio degli accosti previste dall’ordinanza del 2013. Alle attività in corso si aggiungono quelle programmate a Porto Marghera e che riguardano principalmente i tratti di canale prospicienti la darsena “Irom”, la darsena “Petroven”, la darsena “Rana” e il Canale industriale ovest per un totale di 200 mila metri cubi di fanghi. «È un risultato che l’Autorità di sistema portuale e il provveditorato alle opere pubbliche hanno raggiunto con impegno e abnegazione ma che, in una dinamica amministrativa sensata, dovrebbe essere derubricato a ordinaria gestione delle attività degli enti».

Gli interventi

«Il passaggio dei lavori di manutenzione del canale Malamocco-Marghera per la commissione Via nazionale, voluto dal ministero dell'Ambiente, è la condanna a morte dell'economia e dello sviluppo non solo del Porto di Venezia, ma anche di quella gran parte del Veneto che dipende dal traffico commerciale che qui viene effettuato. Ci faremo sentire a Roma perché queste scelte scellerate non uccidano questa realtà», commenta il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale, Raffaele Speranzon. «Non si può continuare ad effettuare scavi senza accettarne prima la pericolosità - dice il consigliere comunale di "Tutta la città insieme", Giovanni Andrea Martini -. La tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente sono questioni primarie, riconosciute dal governo e dall'Europa. Non per niente lo stesso sindaco chiede da anni che Roma finanzi il completamento dei marginamenti e che si punti su una riconversione verde della produzione di Porto Marghera. Questo approccio non può valere solo per certi ambiti e non per altri. La procedura Via non blocca gli scavi, ma ne verifica la pericolosità, determinandone la modalità. Non avrà ripercussioni sulla portualità commerciale, ma assicurerà operazioni rispettose della salute dei cittadini».

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