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Cronaca

"Dacci i soldi o l'ammazziamo": mamma costretta a rubare per riavere la figlia

Una brutta vicenda avvenuta all'interno di due famiglie rom. Giovane madre obbligata a ripagare un debito di 10mila euro contratto dall'ex marito. Borseggiava tra Mestre e Venezia

Costretta a procurarsi 10mila euro e consegnarli per riavere indietro la figlioletta di 3 anni sequestrata dagli aguzzini. E' la storia emersa in seguito a un'indagine coordinata dalla procura antimafia di Venezia, una vicenda che risale a un paio di anni fa e che ha visto una giovane donna nomade finire vittima delle angherie dei parenti dell'ex marito. Tutto sarebbe iniziato - secondo quanto riportato dai quotidiani locali - a causa un vecchio debito di gioco dell'uomo, sparito senza pagare. Così il creditore, assieme ad alcuni complici, avrebbe deciso di rifarsi sulla ragazza, organizzando un vero e proprio rapimento e minacciando di uccidere la piccola se la madre non avesse trovato i soldi necessari.

Borseggi per riavere la figlia

Risultano indagate cinque persone (tre uomini e due donne, al momento irreperibili) per sequestro di persona ed estorsione. Due di loro sarebbero gli esecutori materiali del rapimento: avrebbero prelevato la bimba alla stazione di Mestre, strappandola letteralmente dalle mani della mamma. Altri due si sarebbero occupati di tenere in custodia la piccola a Milano. La giovane nomade (che di figli ne ha altri otto) è una delle borseggiatrici che periodicamente vengono scoperte a derubare turisti tra Mestre e Venezia, spesso agli imbarcaderi Actv o a bordo dei bus e dei vaporetti. Secondo quanto accertato, avrebbe "lavorato" per settimane, sottraendo portafogli ai passanti, fino a racimolare la cifra necessaria per ripagare il debito e finalmente riabbracciare la figlia. Le indagini proseguono.

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