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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Stra

Brand alle Cayman per evadere le tasse: indagine su un'azienda di borse, sequestri per 4 milioni

La guardia di finanza ha fatto degli accertamenti sul celebre marchio O bag, scoprendo una frode milionaria. Cinque indagati tra cui un veneziano, sequestrati appartamenti e denaro

La guardia di finanza ha scoperto un giro di frode fiscale legato all'azienda padovana di moda che produce il celebre brand di borse O bag, conosciuto in tutto il mondo. Nell'indagine, coordinata dalla procura padovana, sono indagati soci e amministratori della società: Michele Zanella, 50 anni, residente a Stra, fondatore dell'azienda; Simone Dalla Libera, 50 anni, padovano; Arnaldo Quaglia, 58enne di Arzergrande; e due fratelli originari di Brindisi, Antonio e Alessandro Errico, che erano i riferimenti del  gruppo in Inghilterra. Su decreto del Gip del tribunale di Padova, la Finanza ha sequestrato denaro, beni e azioni societarie per un valore totale di oltre 4 milioni di euro. Per la maggior parte si tratta di appartamenti che si trovano a Padova e provincia, altri a Stra e in provincia di Belluno, a Rocca Pietore.

Brand di livello internazionale

L'oggetto dell'indagine è la Full Spot s.p.a., l'azienda di Campodarsego che produce borse e articoli per la moda ed ha avuto in pochi anni un grosso successo grazie all'idea di commercializzare accessori componibili in gomma: prima gli orologi, poi le borse. Il suo marchio O bag si è diffuso a livello internazionale, con negozi monomarca in tantissimi centri commerciali e centri città (al momento 415 store in 50 Paesi del mondo, secondo il sito internet di O bag).

Marchio italiano con sede alle Cayman

La società, secondo gli investigatori, si sarebbe avvalsa di «sofisticati sistemi di schermatura» per far risultare che il marchio fosse riconducibile ad un’impresa con sede all'estero, nel paradiso fiscale delle Isole Cayman: il brand sarebbe stato artificiosamente intestato a uno dei soci "inglesi" in affari, commercialista, previo mandato fiduciario a lui conferito dalla società creata alle Cayman, comunque riconducibile agli indagati. In questo modo la s.p.a. sarebbe riuscita ad evadere una parte delle tasse in Italia per cinque anni, dal 2012 al 2016.

Tasse evase per cinque anni

Questo sistema, secondo la guardia di finanza, avrebbe permesso alla società di dedurre costi per royalties non dovute per un importo pari a 16,6 milioni di euro, con un’evasione totale quantificata, appunto, in oltre 4 milioni di euro. Ai cinque indagati sono stati sequestrati, ai fini della confisca, 300 mila euro, 12 unità immobiliari e titoli azionari per 2,5 milioni.

La replica della società

Full Spot, contattata da VeneziaToday, ha replicato: «La società Full Spot Spa e i suoi amministratori e soci, nonché tutte le società del gruppo O bag hanno sempre operato in un ambito di correttezza e legalità, come verrà certamente acclarato nelle sedi opportune».

Aggiornamento: in data 17 marzo la società ha comunicato che il tribunale di Padova, accogliendo le richieste di Zanella, Dalla Libera e Quaglia, ha annullato il decreto di sequestro (LEGGI L'ARTICOLO).

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