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Cronaca Marcon

Fatture false e evasione milionaria Tre aziende veneziane nei guai

Sette denunciati. Nel mirino due agenzie viaggi e una ditta attiva nel fotovoltaico tra Marcon e Stra. Ricavi nascosti per nove milioni di euro

Di "solari" in questo caso ci sarebbero solo le fatture false scoperte dalla guardia di finanza. Al termine dell'operazione "vacanze solari" (appunto) sono state denunciate dalle fiamme gialle sette persone, quattro uomini e tre donne, collegate a tre società con sede nella zona di Marcon e di Stra. Si tratta di un'agenzia viaggi e di un'azienda con sede nelle comune confinante con quello di Venezia e di un'altra agenzia con sede in Riviera del Brenta. Entrambe le ditte di Marcon erano state indotte a tentare di raggirare il Fisco da un'affinità "di parentela". In famiglia si sarebbe parlato di come pagare meno tasse e poi si sarebbe deciso che il gioco valeva la candela. L'agenzia viaggi di Stra, invece, avrebbe "attinto" le dritte perché nello stesso settore dell'attività di Marcon. Tutte e tre le aziende sono comunque finite nel mirino dei baschi verdi perché sospettate di nascondere al Fisco i propri ricavi.

In questo modo, infatti, si pagano meno tasse. Se il bilancio è in pareggio non ci sono utili su cui pagare l'Iva. Le ditte nella bufera avevano interessi che a volte travalicavano anche i confini nazionali e secondo le forze dell'ordine avrebbero nascosto in vari modi nove milioni di euro a partire dal 2004. Dapprima piccoli sotterfugi, per poi negli ultimi anni arrivare a non dichiarare cifre sempre più consistenti. Su cui avrebbero dovuto pagare allo Stato 1,4 milioni di euro. All'appello mancherebbe anche una Ires (imposta sul reddito della società) di 2,7 milioni di euro.

INSEGNA ALL'AZIENDA AD EVADERE, PATTEGGIA

A insospettire gli uomini della Finanza soprattutto due fatture false presentate dalla società per complessivi dieci milioni di euro. Documentazione naturalmente risultata fasulla. In un caso era stata dichiarata la spesa di cinque milioni di euro per l'acquisto da una società irlandese di un improbabile manuale contenente il know-how per divenire perfetti venditori “porta a porta”. In realtà, secondo le fiamme gialle, si trattava di un collage di elementari nozioni sul settore, "scopiazzate" da vari siti internet.

In un secondo caso, invece, era stata documentata la spesa di ulteriori cinque milioni di euro per il pagamento di presunte consulenze, mai ricevute, a una società statunitense e a un’impresa di San Marino, il cui “amministratore” risultava essere un’anziana congiunta di uno dei responsabili. Le sette persone denunciate dovranno rispondere di emissione e utilizzo di fatture false nonché di dichiarazione infedele.

Secondo quanto accertato anche tramite rogatorie internazioniali, dalle Fiamme Gialle, infatti, era stata costituita una "filiera" che aveva l'unico obiettivo di costruire fatture false. Una classica "cartiera" che aveva sede nel paradiso fiscale del Delaware negli Stati Uniti. I soldi che poi sarebbero stati dichiarati in uscita ai fini del Fisco arrivavano oltreoceano per poi essere "girati" sottoforma di assegni a un istituto di credito di San Marino. Dopodichè tornavano in contanti a Stra e a Marcon. In "nero". In questo modo le aziende pagavano meno tasse e si intascavano soldi liquidi senza che essi fossero dichiarati. Gli accertamenti continuano soprattutto per far luce sulla storia fiscale delle tre aziende degli ultimi venti mesi.

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