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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Crack Cepu, ex docenti "creditori privilegiati": tra i veneziani c'è chi avanza 7mila euro

Nove soci Adico hanno ottenuto dal curatore fallimentare l’ammissione allo stato passivo nella categoria creditori. Lavoravano tutti per lo più nella sede di via Torino a Mestre

Buone notizie per i nove ex dipendenti della Cepu che si sono  rivolti all’Adico dopo il fallimento della Cesd, proprietaria della scuola che ha varie sedi in Italia. Anche i soci dell'associazione, che lavoravano per lo più nella sede di via Torino come docenti, hanno ottenuto dal curatore fallimentare l’ammissione allo stato passivo nella categoria privilegiati generali per le retribuzioni dei prestatori d'opera.

In termini più semplici, è stato riconosciuto loro il credito accumulato nei confronti della società per quanto concerne gli stipendi, da due a più mensilità, non corrisposti. In generale gli ex dipendenti avanzano cifre che variano dai 2mila agli oltre 7mila euro. Ora bisognerà capire a quanto ammonti il patrimonio della Cesd, come spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico, "essere ammessi nella categoria dei creditori era l’obiettivo iniziale che è stato raggiunto. Ora vediamo come evolverà la vicenda sperando che i lavoratori possano avere quanto dovuto".

 L’associazione ha cominciato a seguire il caso-Cepu più di un anno fa quando alcune persone, per lo più docenti, si sono rivolte all’ufficio legale per farsi assistere. Tutto nasce dalle difficoltà economiche riscontrate dalla Cesd, proprietaria della Cepu, che a ottobre 2015 aveva chiesto l’accesso al concordato preventivo, senza poi presentare la documentazione richiesta. Così il 17 febbraio 2016 il Tribunale di Roma ne ha dichiarato il fallimento che ha coinvolto le tante "scuole" presenti in tutta Italia, fra cui quella di Mestre. La richiesta di ammissione al credito doveva essere tassativamente presentata entro il 23 maggio 2016.

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