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Cronaca

Comunali, fallita conciliazione in Prefettura: "Sindacati e amministrazione sono distanti"

Il Comune disconosce l'esito del referendum e ribadisce la validità del contratto decentrato siglato con la sola Cisl. Cgil: "Azioni legali per comportamento antisindacale"

La tentata conciliazione e la procedura di "raffreddamento" in Prefettura martedì mattina, alla presenza dei sindacati, i rappresentanti dei lavoratori e il Comune di Venezia, si conclude con il fallimento. Ne dà notizia la prefettura stessa in un comunicato ufficiale. 

Viene preso atto che la "distanza" fra le parti è "incolmabile". Da un lato si rivendica la democraticità del referendum e il risultato della consultazione che ha bocciato, quasi all'unanimità e con la partecipazione di oltre il 90% degli aventi diritto, il contratto dell'amministrazione. Dall'altro si ribadisce la piena legittimità del decentrato e l'inesistenza di qualunque norma dell'ordinamento che consenta di attribuire valore legale a un referendum indetto da una parte dei sindacati. 

"Brugnaro sta continuando con la politica delle 'amicizie' quando invece dovrebbe accettare che il sindacato se lo scelgono liberamente i lavoratori - scrive Daniele Giordano, Fp Cgil Venezia - come scrive la nostra Costituzione".

Il Comune, dal canto suo, sottolinea di aver già assunto tutti i lavoratori a tempo determinato cessati e che è in corso la predisposizione di bandi di concorso, negando che si possa ravvisare da parte dell'amministrazione un comportamento antisindacale. La Cgil annunciaazioni legali proprio in questa direzione.

Ricorda Giordano: "E' grave il fatto che l’amministrazione non riconosca il referendum tra i dipendenti comunali come aveva già fatto invece il commissario Vittorio Zappalorto quando, solo dopo il voto dei lavoratori, venne riconosciuta la validità dell’intesa.
Il sindaco Brugnaro sta volutamente creando un clima di tensione con il chiaro intento di colpire i servizi, il personale e determinare una crescente tensione e sarà il solo responsabile di fronte ai cittadini.

La Cgil - conclude Giordano - insieme alle altre sigle, chiederà ai gruppi politici del Consiglio comunale un confronto per ripristinare la democrazia all’interno dell’Ente e metterà in campo tutte le azioni legali necessarie. Il Comune di Venezia non è un’azienda del sindaco ma la casa di lavoratori e cittadini in cui la democrazia non può essere cancellata".

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