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Cronaca

Il regista Doueiri fermato dalle autorità libanesi di ritorno da Venezia 74

È stato trattenuto a Beirut per alcune ore, sarebbe accusato di tradimento e collusione con il nemico israeliano. Alla Mostra del Cinema aveva presentato "The insult"

Il regista libanese (con passaporto francese) Ziad Doueiri è stato brevemente trattenuto dalle autorità al suo arrivo a Beirut, domenica notte. Pochi giorni prima era stato al Lido di Venezia per la presentazione alla Mostra del Cinema del suo ultimo film, "The Insult", con cui Kamel El Basha ha ottenuto il premio Volpi come migliore attore.

Doueiri saebbe accusato di tradimento per aver girato in Israele il suo precedente film "L'attentato". Il Libano e Israele sono in guerra, motivo per cui Beirut proibisce ai propri cittadini di visitare o intrattenere rapporti commerciali con il Paese nemico. Per il regista, quindi, è previsto un interrogatorio del tribunale militare. "L'attentato" è stato bandito in Libano.

Sostengno a Doueiri è stato espresso, tra gli altri, dal direttore della Mostra Alberto Barbera: "Ritirato il passaporto francese e libanese a Ziad Doueiri - scrive su Twitter - Deve difendersi dall'accusa di collusione coi nemici israeliani. #freeDoueiri". L'interrogatorio davanti alla Corte militare di Beirut sarebbe durato 3 ore, al termine del quale i giudici l'hanno lasciato andare senza alcuna accusa. Lo ha reso noto il suo avvocato, Njaib Lyan, citato dai media libanesi. Lo stesso Doueiri ha detto che i giudici hanno stabilito che non aveva "alcuna intenzione criminale contro la causa palestinese". Al regista, che vive a Parigi, erano stati ritirati i suoi passaporti francese e libanese, e gli era stato ordinato di presentarsi oggi per essere interrogato.

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