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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Jesolo / Centro commerciale Laguna Shopping Lido

Rapine e furti ma si scontra con l'auto di un carabiniere, fermato

Incidente fatale per un 42enne di San Donà senza dimora. E' accusato del colpo alla gioielleria "Burato" di Jesolo e di un furto a San Donà

Da tempo viveva in auto e tutti i soldi li dilapidava alle slot machine. Aveva già speso anche il bottino che era riuscito a racimolare con la rapina perpetrata domenica scorsa alla gioielleria "Burato" del Laguna Shopping di Jesolo. Non bruscolini. Un 42enne senza fissa dimora, ma originario di San Donà, è stato sottoposto a fermo indiziario di delitto dai carabinieri. Lo hanno scovato dove c'erano maggiori possibilità di trovarlo: in una sala slot.

Al termine di una sequela di eventi iniziati con la rapina di domenica scorsa e conclusa martedì con un incidente stradale. Il 42enne, infatti, dopo aver assunto cocaina, si era messo al volante di una Opel )che costituiva anche la sua casa). Un veicolo noleggiato a Tivoli, nel Lazio. Per sua sfortuna verso le 18.30 è andato a sbattere in località Passerella con l'auto privata di un maresciallo dei carabinieri. All’arrivo degli agenti della polizia locale e dei carabinieri l’uomo appariva in stato confusionale: ha subito ammesso di essere sotto l'effetto di stupefacenti. Nei suoi confronti è scattata una perquisizione del veicolo. All'interno, oltre a due bustine di cocaina, anche un bancomat risultato smarrito a San Stino di Livenza e un revolver giocattolo privo del tappo rosso. Forse la stessa spianata contro la commessa della gioielleria "Burato" la domenica precedente. Il bandito era entrato nell'esercizio indossando degli occhiali da sole. Poi aveva estratto l'arma, portandosi via cinque braccialetti.

Gli inquirenti concentrano le proprie attenzioni sul senza fissa dimora, e la faccia del 42enne viene riconosciuta da un altro gioielliere che lunedì aveva subito il furto di un altro braccialetto. Il delinquente era entrato in una gioielleria di via Stefani a San Donà chiedendo di poter vedere dei braccialetti. Approfittando di un momento di distrazione del proprietario, era riuscito ad andarsene trafugandone uno. In due giorni, quindi, sono sei i braccialetti rubati dal rapinatore. Che si reca tre volte dai "compro oro" per racimolare il contante che gli serviva per continuare a giocare d'azzardo (e per la droga).

Per farlo, però, ha dovuto mettere nero su bianco gli estremi della propria carta d'indentità. Lasciando quindi un'altra prova delle sue malefatte. La prima visita a un compro oro avviene subito dopo la rapina di domenica pomeriggio a Jesolo. Il 42enne consegna cinque braccialetti, salvo poi tenersene uno. Quindi si intasca 280 euro per cinque preziosi, ma mantenendone "in dote" uno. Lo stesso viene quindi esibito a un altro compro oro, stavolta di San Donà. Lo stesso esercizio riceve una seconda visita del delinquente, dopo il furto perpetrato alla gioielleria di via Stefani. A rate, quindi, il 42enne ricava 630 euro dalle sue malefatte. Tempo tre giorni e arriva il fermo, ma il gruzzolo era già stato dilapidato. A incastrare l'uomo anche le telecamere di videosorveglianza delle gioiellerie. Grazie alla collaborazione degli agenti del commissariato di Jesolo è stata recuperata anche parte della refurtiva. Fatale per il ladro naturalmente quello schianto contro l'auto di un maresciallo dei carabinieri. 

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