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Cronaca

"Do.Ve.", la capitale della Festa della donna vuole essere ancora Venezia

La quattro giorni "in rosa" dedicata al gentil sesso è stata inaugurata oggi con l'inaugurazione della mostra documentaria "Mani femminili". Orsoni: "Dobbiamo cambiare atteggiamento"

Venezia "capitale" della donna: è l'ambizioso obiettivo indicato oggi all'inaugurazione della mostra documentaria "Mani femminili. Il contributo delle donne alla storia della moda nella Repubblica di Venezia (secoli XVI-XVIII)", con cui si apre 'Do.Ve 2013 Donne a Venezia', la quattro giorni di eventi dedicati all'universo femminile per celebrare l'8 marzo.

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'Do.Ve', quest'anno, è dedicato a ciò che oggi si chiama "moda", ma che in passato era l'universo dei mestieri, attraverso mostre, convegni, presentazioni di libri, concerti e anche un mercatino di prodotti enogastronomici, realizzati grazie alla collaborazione tra le principali associazioni e le maggiori istituzioni culturali della città. Una collaborazione di cui si è detto particolarmente soddisfatto il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni: "In questo caso la concretezza femminile ha avuto il sopravvento e la città si è così mostrata in tutta la sua vitalità, come se fosse una grande orchestra a cui ogni istituzione e associazione culturale coinvolta ha saputo dare il suo contributo".

Il sindaco ha poi ringraziato la stilista Agatha Ruiz de la Prada, presente all'inaugurazione, scelta quale testimonial di 'Do.Ve 2013', in quanto modello di autorevolezza e protagonismo positivo del nostro tempo: "Come sempre in un'orchestra c'è anche bisogno di un solista - ha detto Orsoni - e de la Prada dà a questa manifestazione una luce particolare". "Questa mostra - ha poi detto il sindaco - ci presenta le donne come imprenditrici, come elemento attivo della società, oltre alle mura domestiche, e mette in risalto il loro contributo in attività considerate tradizionalmente maschili. Ci fornisce quindi uno spunto per riflettere e per mutare un atteggiamento, una mentalità tipica della società maschile. Venezia - ha concluso il sindaco, riferendosi al riconoscimento giuridico e regolamentare garantito dalla Serenissima alle donne impiegate nei mestieri legati alla moda - ha dato un contributo importante allo sviluppo della civiltà. Chissà che, partendo da questo esempio, non possa ancora essere faro di civiltà per il futuro".

"Chiaramente non siamo in preda all'onnipotenza - ha spiegato l'assessore comunale alla Cittadinanza delle donne e alle Attività culturali, Tiziana Agostini - ma intendiamo valorizzare il fatto che Venezia, crocevia di storie e di mondi, ha visto, tanto nel passato quanto nel presente, le donne protagoniste. Questa mostra, che testimonia il concreto apporto femminile all'economia veneziana, lo dimostra appieno; ma lo dimostrano più in generale gli oltre cinquanta eventi di Do.Ve, che mettono a tema proprio la città, per quello che è stata e che può rappresentare per il presente e per il futuro". (Ansa)

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