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Cronaca

Le scuole potrebbero finire il 30 giugno, proteste degli studenti

Il ministro Bianchi ha aperto un tavolo con gli assessori regionali per trattare eventuali modifiche al calendario scolastico. Si discute sia della conclusione di quest'anno, sia dell'inizio del prossimo

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è già messo al lavoro per elaborare un piano d’azione sulla scuola da far partire nelle prossime settimane, per recuperare il tempo perduto. Molto dipende dall'andamento dei contagi, certo, ma un nuovo lockdown nazionale oggi come oggi non è nei piani del Governo. Quindi si guarda avanti, cercando di portare a termine nel migliore dei modi l'anno scolastico 2020-2021 (esame di maturità incluso) e di programmare con largo anticipo il 2021-2022. Una panoramica delle possibili novità è riportata oggi da Today.

Scuola, l'anno scolastico finirà il 30 giugno?

Bianchi ha aperto un tavolo con gli assessori regionali per valutare la possibilità di protrarre l’anno scolastico in tutta Italia fino al 30 giugnoAl momento non c'è niente di ufficiale, ma inutile negarlo: se ne parla. Al momento le Regioni possono organizzare in modo parzialmente autonomo il calendario scolastico e la fine delle lezioni è programmata tra il 5 e il 16 giugno. Per «recuperare il tempo perso», usando le parole del premier Mario Draghi, una opzione è, appunto, quella di allungare l'anno scolastico fino alla fine del mese.

Le proteste sono già iniziate

I sindacati hanno già espresso tutti i loro dubbi, così come molti lavoratori e gli studenti, che per venerdì 19 febbraio hanno indetto una mobilitazione nazionale anche su questo tema: a Mestre, i giovani del coordinamento studenti medi, del Loco e dell'associazione Communia si sono incontrati a piazzale Cialdini e si sono poi spostati davanti alla sede del provveditorato, in via Forte Marghera. Protestano contro l'eventualità di prolungare l'anno scolastico e, in generale, chiedono soluzioni ai problemi del mondo scolastico: «Servono fondi per ampliare gli spazi negli istituti, nuove assunzioni, più sicurezza sanitaria e mezzi di trasporto», dicono i rappresentanti degli studenti. Ma hanno affrontato anche altri temi: «Abbiamo fatto una grande assemblea - riferiscono - per ricavarci spazi e argomenti di discussione che a scuola mancano, come l'educazione ambientale e l'educazione sessuale, quella ai sentimenti e alle diversità: ancora oggi gli ambienti scolastici sono luoghi in cui avvengono episodi di discriminazione e sessismo». C'erano studenti di Venezia e Mestre provenienti dal liceo Marco Polo, dal Guggenheim, dagli istituti Stefanini, Gritti, Bruno, Pacinotti.

Didattica, date ed esami

Il tema riguarda elementari, medie e soprattutto scuole superiori (le scuole dell'infanzia chiudono sempre a fine giugno). Per le scuole superiori quello in corso è già stato un anno complesso, basti pensare che oggi si frequenta quasi ovunque in presenza al 50 per cento (tranne Alto Adige e Abruzzo), ma la didattica a distanza è stata la norma per tutto il primo quadrimestre.

Un’altra delle misure a cui lavora il Miur per recuperare il tempo perduto è quella di anticipare la ripresa dell’anno una settimana prima del previsto. Ovvero: tutti in classe il 6 settembre 2021. «Riporteremo gli studenti in classe, come abbiamo riaperto le scuole in Emilia dopo il terremoto del 2012. Gli istituti a pezzi erano centinaia, allora. La sicurezza delle scuole, sia pandemica che strutturale, sarà un punto forte del mio mandato. Riporteremo i ragazzi in classe con la giusta cautela e gli investimenti del Recovery Fund», ha detto nei giorni scorsi il neo ministro.

Bianchi ha promesso che si deciderà in fretta: entro una, massimo due settimane si sapranno le date certe. In ogni caso un cambiamento del calendario scolastico per le conseguenze della pandemia non inciderebbe sull’esame di Maturità: sarà solo orale, molto probabilmente, e si partirà quindi il 16 giugno: la stessa data che era originariamente prevista per la prima prova, anche se quest'anno non ci saranno prove scritte.

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