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Cronaca

Vendono finti cannoli al bar, scatta la rivolta siciliana contro Venezia

Saro Trovato, esperto di comunicazione siculo, sabato si è trovato di fronte al "delitto culinario" in laguna: "Un danno per la nostra pasticceria"

Dei cannoli non hanno forma e sapore, per di più venduti a 2,5 euro l'uno. E scatta la rivolta siciliana. Sta rimbalzando da una parte all'altra della penisola la protesta di Saro Trovato, fondatore di FOUND!, agenzia di comunicazione. Sabato scorso si trovava a Venezia in occasione del premio Campiello. Arriva alla stazione di Venezia Santa Lucia e si ferma in una pasticceria vicina. In bella vista si trova "finti cannoli siciliani proposti ai turisti in alcuni bar della città che dei veri cannoli non hanno neppure la forma. Un danno per l’intera pasticceria siciliana. Un danno anche per Venezia che per bellezza, cultura e storia non ha bisogno di proporre prodotti tarocchi", afferma Trovato.

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"Anche il cannolo adesso diventa vittima della contraffazione - attacca - si propina a ignari turisti un prodotto diverso da quello dichiarato determinando critiche e pregiudizi nei confronti del nostro Paese". Non che il "cannolo" sia un prodotto sconosciuto, anzi. Le colpe, però, in Sicilia non vogliono addossarle al locale in cui è stato fotografato il "delitto culinario". Anzi.

“Siamo convinti – precisa Saro Trovato – dell’assoluta buona fede dei bar che propone finti cannoli siciliani. Suggeriamo loro, pertanto, di cercare un pasticciere che sappia confezionare un vero cannolo siculo, di cercare una pasticceria magari siciliana in grado di saperlo realizzare. In alternativa, basta proporre gli attuali finti cannoli siciliani chiamandoli, vista l’origine in cui vengono prodotti, cannoli veneziani".

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