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Cronaca Fossò / Via Pava, 15

Prima la fiamme, poi l'esplosione alla stazione di servizio Eni di Fossò: benzinaio perde la vita

L'allarme è stato lanciato nella mattinata di lunedì. L'ipotesi più accreditata è che si possa trattare di suicidio. Trovato esanime il gestore, di 43 anni. Forze dell'ordine sul posto

Una fiammata, poi il botto e il fumo. L'ipotesi più accreditata è che si possa trattare di un gesto estremo, per motivi personali, quello del gestore del distributore di benzina Eni di via Pava a Fossò, che nella mattinata di lunedì è rimasto coinvolto in un'esplosione dei locali della stazione di servizio. Si trovava all'interno di un piccolo spazio a fianco del bar. Chiuso dentro. A un certo punto, per cause al vaglio, l'ambiente o è stato saturato di gas o è stato sparso del liquido infiammabile, fino all'esplosione. A lanciare l'allarme, oltre ai dipendenti della struttura, ascoltati dai carabinieri intervenuti sul posto, anche una ragazza che stava facendo rifornimento.

Dalla dinamica dell'accaduto, tra le ipotesi c'è anche quella del gesto estremo. Un atto volontario. Allo stato attuale le forze dell'ordine non escludono nulla, e sono al vaglio differenti possibili scenari. L'area di servizio è diventata subito off limits: delimitata con nastro bianco e rosso, sono stati diversi i mezzi delle forze dell'ordine che si sono portati sul posto. Al lavoro in primis i vigili del fuoco, compreso il nucleo Nbcr. Due squadre dei pompieri si sono occupate di mettere in sicurezza tutta l'area, oltre che penetrare nell'ambiente e accertarsi dell'accaduto. Nelle ore successive è giunto anche il personale del Nucleo di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, ai quali spetta il compito di far luce sulla dinamica che ha portato alla tragedia.

L'intervento al distributore di benzina

Tra i primi soccorritori ad arrivare sul posto, i vigili del fuoco del distaccamento di Mira, che hanno fatto la tragica scoperta. A gestire la situazione anche gli uomini della polizia locale. Mentre sul posto si è portata anche il sindaco del paese, residente poco distante, Federica Boscaro. All'inizio era scattato l'allarme per un possibile incendio al distributore: per questo motivo era stata allertata anche l'autobotte da Padova, oltre che il carroschiuma del 115 e due squadre del Comando dei vigili del fuoco di Mestre. Una volta sul posto, però, si è capito che la natura della tragedia sarebbe stata diversa. Tra i primi ad accorrere il cognato della vittima, che ha rotto il vetro dell'ufficio e ha trovato il corpo esanime del parente. Tutto il paese si stringe attorno alla moglie e ai famigliari della vittima, alcuni dei quali si sono portati sul posto. I tanti che conoscevano il 43enne lo descrivono solo con aggettivi positivi.

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